Il presidente della Federcalcio ucraina, Andriy Shevchenko, si è concesso ad un’intervista al Corriere della Sera, dove ha tracciato un bilancio sul percorso dell’Ucraina ad Euro 2024: “Prima del torneo abbiamo diviso gli obiettivi: quello sociale e quello sportivo, che era qualificarsi e giocare bene. La squadra ha sbagliato la prima partita con la Romania, poi ha avuto una bella reazione vincendo con la Slovacchia e pareggiando con il Belgio, ma non è bastato, anche se siamo usciti solo per la differenza reti. Non c’è margine di errore. C’è amarezza, perché il girone era alla portata e mi aspettavo di più. Ma abbiamo sbagliato l’approccio”.
Sul fallimento della spedizione ucraina all’Europeo, l’ex Milan e Chelsea prova a dare una spiegazione: “Non so cosa sia successo, ma la realtà è che i giocatori non sono stati in partita. Sicuramente il presidente ha dato un messaggio molto positivo, che ha incoraggiato i giocatori. La squadra ha capito di aver sbagliato la prima gara ed è stata molto diversa. Ha avuto la reazione di orgoglio di una squadra che gioca per una nazione in guerra e ha vinto”.
“Sì, assolutamente. Volevamo mostrare la realtà in cui viviamo e ci siamo riusciti. Abbiamo portato in Germania un’installazione interattiva dello stadio Sonyachny di Kharkiv, distrutto dai missili russi. A oggi 500 impianti sportivi sono stati danneggiati o distrutti dagli attacchi, tra cui 77 stadi. E i big della Nazionale hanno raccontato delle loro città devastate”, conclude Shevchenko in merito alla sensibilizzazione sulla guerra portata in Germania.