In attesa del calcio d’inizio della finale di Euro 2024 tra Spagna e Inghilterra andiamo alla scoperta dell’inno spagnolo: la Marcha Real. Si tratta di uno dei pochi inni nazionali senza testo, come quello di San Marino, della Bosnia-Erzegovina e del Kosovo. Uno degli inni più antichi d’Europa, composto nella seconda metà del 1700 (autore sconosciuto), inizialmente era una marcia militare (prima apparizione datata 1761 nel Libro dell’Ordinanza dei Tocchi di Pifani e Batteria che si rivolse alla fanteria, composta da Don Manuel de Espinosa). L’inno è rimasto sempre lo stesso, tranne nel periodo della Seconda Repubblica (1931-1939) e precedentemente nel Triennio liberale (1820-1823) e durante la Prima Repubblica, quando si usò l’Himno de Riego. L’inno non ha un testo riconosciuto, dal momento che ogni re modificava a suo piacimento il testo. Delle diverse versioni arrivate a noi della Marcha Real nessuna è stata poi presentata come ufficiale. Uno degli ultimi tentativi per l’aggiunta delle parole all’inno risale al 2007, quando il presidente del Comitato Olimpico Spagnolo, Alejandro Blanco, propose la composizione di un testo che potesse essere interpretato dopo la vittoria dei trofei da parte degli spagnoli. Vennero raccolte diverse firme, che furono poi proposte al Congresso, ma il Comitato stesso ritirò la proposta dopo lo scarso interessamento. Dunque, il motivo per cui gli spagnoli non cantano l’inno non è per mancanza di rispetto nei confronti del proprio Paese ma, bensì, per l’assenza di un testo ufficiale.