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Se si guardano i numeri e non la carta d’identità, viene da condividere l’auspicio di Davor Suker: “Spero di vedere Luka Modric in campo ancora per tanti anni, il suo calcio non dovrebbe mai finire”. La finale di Nations League tra la sua Croazia e la Spagna, in programma stasera alle 20:45 a Rotterdam, sarà la 66esima partita stagionale del fuoriclasse del Real Madrid all’età di 37 anni. Facciamo ordine: 52 apparizioni con il Real Madrid e 13 con la nazionale croata nella stagione delle incognite legate alla Coppa del Mondo in Qatar in mezzo al campionato. Di fatto, il centrocampista ha saltato solamente 5 partite tra gli impegni dei blancos e quelli con la Croazia. Praticamente, il classe 1984 gioca con i ritmi dei top player d’Europa in un’età in cui pochi riescono a reggere certi ritmi. Eppure Modric risponde sempre presente anche a giugno inoltrato. Il pallone d’oro 2018 è una certezza per Ancelotti e Dalic, che mercoledì nella semifinale contro l’Olanda lo ha tenuto in campo per 120′, sostituendolo all’ultimo minuto ma solo per concedergli la standing ovation del pubblico dopo un rigore guadagnato e un penalty realizzato. Tra l’azione dell’1-1 e la rete del definitivo poker, c’è stata una prova superlativa dal punto di vista tecnico e fisico in un match dai ritmi altissimi. Adesso, dopo due podi consecutivi agli ultimi Mondiali, la generazione d’oro croata capeggiata da Modric cerca il primo trofeo della storia della nazionale scaccata. L’ostacolo è la Spagna, un avversario non banale per Modric che in Liga ha vissuto il salto definitivo di qualità della sua carriera. Il Real Madrid se lo tiene stretto, anche se il canto della sirena (a suon di milioni) dall’Arabia Saudita farebbe tentennare chiunque: “Ho già detto diverse volte quel che voglio e non vorrei ripetermi”, ha detto nei giorni scorsi, alludendo all’intenzione di rimanere a Madrid. Il futuro è tutto da decifrare, come quello in nazionale. Se stasera dovesse arrivare il primo trofeo, l’addio potrebbe essere una possibilità. Altrimenti, appuntamento rimandato agli Europei del 2024. Difficilmente la Croazia in futuro riuscirà a mantenere il livello di questi anni con il cambio di guardia tra generazioni. C’è un Pallone d’oro da sostituire, ma soprattutto un professionista esemplare da 66 presenze a 37 anni.
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