La nazionale italiana Under 20 non va oltre lo 0-0 sul campo della Romania a Targoviste, ma il pareggio basta agli azzurrini per vincere l’Elite League per il terzo anno consecutivo. La squadra di Alberto Bollini sale a 14 punti in testa alla classifica e può fare festa vista la rinuncia della Norvegia (che aveva 6 punti e 3 gare da giocare). Sono i padroni di casa a partire meglio. Dopo due minuti Filip spaventa gli azzurri con un tiro al volo dal limite dell’area che non va lontano dal palo alla sinistra di Palmisani. Al 22′ romeni ancora pericolosi. Una sbavatura in area italiana favorisce Bordusanu che rientra sul mancino e calcia, ma trova la respinta di D’Andrea (poco dopo costretto ad uscire per infortunio). Più Italia nella ripresa, grazie anche agli ingressi di Faticanti, Missori, Giovane e Marcandalli. Il più ispirato però è Raimondo, che al 55′ si coordina e col sinistro lascia partire un siluro che si stampa sulla traversa. L’attaccante spaventa ancora Popa al 67′ e lo fa con un colpo di testa in girata, ma il portiere romeno d’istinto mette in corner. Nel finale è l’Italia ad andare alla ricerca del gol vittoria, ma la Romania si difende con ordine e riesce a collezionare un clean sheet prestigioso contro gli azzurri.
“I ragazzi meritano questa vittoria – le parole di Bollini -. Chiudere questo torneo con quattro vittorie e due pareggi è un grande risultato. E il pari di oggi è arrivato contro una Romania che le sue due partite le aveva vinte in casa. Nel primo tempo potevamo fare un po’ meglio, contro una squadra comunque compatta; nella ripresa, invece, siamo stati più efficaci con le linee di passaggio. Ci siamo messi a tre dietro per sfruttare le corsie esterne e i riferimenti alti, creando anche diverse occasioni per vincere. Questa è la vittoria di un gruppo che aveva in campo ragazzi della Primavera, di Serie C, di Serie B e di Serie A: un gruppo amalgamato in maniera non scontata, che ha saputo recepire l’importanza della maglia azzurra e che ha dimostrato di crescere nel gioco, nell’atteggiamento e nei risultati, in un percorso che non si esaurisce oggi”.