“Serve lo spirito di Wembley”, aveva detto alle porte di Euro 2024. La sensazione però è che Gianluigi Donnarumma sia l’unico ad essere custode in campo della memoria di quell’incredibile trionfo all’Europeo del 2021. Tutti gli azzurri, con un disastro mondiale in mezzo, sembrano essere sotto livello. L’unico ad aver fin qui eguagliato le prestazioni di Euro 2020 è il portiere. Eletto miglior giocatore del torneo itinerante di tre anni fa, Donnarumma ha fatto il possibile contro Spagna e Croazia e non è stato sufficiente. Contro le Furie Rosse ha alzato la saracinesca e impedito alla Spagna di mettere a referto una goleada. Prima il miracolo su Pedri, poi la risposta d’istinto su Morata, quindi il volo sul tiro di Fabian Ruiz e un’altra risposta su Perez nel secondo tempo. Di fatto, in una gara che lo ha visto essere esposto alla continua azione d’attacco della Spagna, Donnarumma è stato battuto solo dall’autogol di Calafiori. Come Buffon nel 2006 ai Mondiali con Zaccardo. La differenza è il contorno. Anche contro la Croazia, Donnarumma ha tenuto a galla gli azzurri. Ha negato un gol a Sucic dopo due minuti con un grande tuffo sul tiro dalla distanza del croato. Poi ha ipnotizzato Modric su rigore. Tempo un minuto e Gigio fa un altro miracolo su un tocco di Budimir, ma sul tap in di Modric stavolta non può fare nulla. L’estremo difensore si infuria con i compagni ed è l’immagine eloquente di un’Italia che perde l’autostima e le staffe. Non la partita. L’Italia trova il guizzo che vale il pareggio e lo fa nel finale con due azzurri che a Wembley non c’erano. Calafiori si inventa una corsa in verticale e un assist geniale per Zaccagni, che col destro a giro non perdona Livakovic. Due nuovi protagonisti. Gli unici sopra il 7 in pagella insieme ad un portiere che si conferma un top player.