Dalla Germania in Germania. L’Italia soffre, rischia, viene forse graziata dall’arbitro spagnolo Gil Manzano e soprattutto dal Var, ma alla fine a Leverkusen strappa quello 0-0 che sarebbe servito per volare agli Europei 2024 e provare a difendere il titolo di campioni conquistato nel 2021. E’ stata dura con un’Ucraina che sicuramente non è stata capace di innescare al meglio i propri uomini di qualità, ma che ci ha comunque spaventato tenendo tutto in bilico fino a quel minuto 92′ in cui poteva concretizzarsi un nuovo psicodramma nazionale, quando Cristante ha senza ombra di dubbio toccato Mudryk in area. Il tocco non è necessariamente sinonimo di rigore, ma quanti dubbi che restano. Meglio così per noi, mentre gli ucraini potranno provarci attraverso gli spareggi, dove sfideranno un’altra formazione in guerra come Israele. La Nazionale, invece, tornerà di sicuro da queste parti, in territorio tedesco, dove peraltro conserviamo ulteriori ricordi positivi legati al Mondiale del 2006. E a differenza delle qualificazioni all’ultima coppa del mondo, questa volta gli azzurri si risparmiano le forche caudine degli spareggi, che sarebbero stati francamente un terno al lotto in un marzo che invece ci regalerà soltanto amichevoli e meno stress per le squadre di club.
LA PARTITA – Alla BayArena il Ct conferma Raspadori al centro dell’attacco, con la novità Zaniolo e il solito Chiesa nel tridente. La sorpresa di formazione è in difesa, dove Buongiorno la spunta su Gatti. Un giallo dopo sette minuti limita l’aggressività in marcatura del centrale granata, che riesce ugualmente, con Acerbi, a prendere le misure a Dovbyk. Dopo una chance sprecata da Chiesa in area, è però Donnarumma a salvare gli azzurri sul tiro da fuori area di Sudakov. Risponde Barella al 16’: destro di collo pieno da 30 metri, Trubin devia in angolo. Al 29’ altra chance: Chiesa accelera e premia l’inserimento di Frattesi che incrocia col mancino e trova la risposta del portiere ucraino. All’intervallo Spalletti cambia: fuori Raspadori, dentro Scamacca. Al 57’ ci prova Chiesa con un destro a giro che termina fuori di un metro abbondante. L’esterno juventino è il più ispirato. Un suo cross dalla sinistra pesca Di Lorenzo che stacca più in alto di tutti ma di testa manda il pallone sopra la traversa. Quattro minuti dopo però è l’Ucraina a sfiorare il gol. Un malinteso tra Donnarumma e Di Lorenzo sugli sviluppi di un fallo laterale rischia di favorire Mudryk sul versante opposto, ma è lo stesso portiere del Psg a rimediare all’errore. Al 71’ Zaniolo si ferma per un problema fisico. Spalletti lo sostituisce con Politano e cambia l’addetto alla regia, inserendo Cristante per Jorginho. Dieci minuti dopo uno sfinito Chiesa lascia il posto a Kean. Con le forze fresche, l’Italia resiste all’assedio e trema per un contatto in area tra Cristante e Mudryk. Alla fine però difende un pareggio che vale il pass per il torneo continentale in Germania.