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Ciò che questa partita ci lascia maggiormente è una convinzione, quella per la quale questa Italia non è inferiore al Portogallo. Anzi, ha più cuore, più coraggio, purtroppo più ingenuità da mettere sul piatto. E i lusitani ne approfittano andando dritti per la loro strada, che è fatta di ricami, giocate e dribbling, e che alla fine frutta il 5-3 ai supplementari con il quale l’Under 21 abbandona ai quarti gli Europei di categoria. Ma ci resta davvero un senso di rabbia e delusione per come è andata, visto che la serata, che pure si era messa male, lasciava invece presagire ben altro.
Il primo tempo si apre con i due gol dell’attaccante del Monza, che se non ha centrato la promozione lo deve sicuramente alle leggerezze di altre componenti e non certo a Dany Mota, che dimostra di valere altri palcoscenici segnando prima in rovesciata e poi da rapace in area. Per fortuna, Pobega sistema parzialmente le cose poco prima dell’intervallo. Non sbandiamo mai del tutto, nemmeno quando Ramos nel secondo tempo ci condanna al 3-1. Ma quale condanna. Passa un minuto e Scamacca la butta dentro. Poi occasioni su occasioni, al 90′ ci pensa Cutrone con una zampata delle sue. 3-3, supplementari. Che purtroppo iniziano malissimo, con la costante di questi Europei spalmati nell’arco di due mesi, vale a dire i cartellini rossi che gridano vendetta per la loro incredibile ingenuità. Stavolta è Lovato a lasciarci in dieci e così diventa un’agonia risolta da Jota e dal figlio di Conceicao che ci punisce per il definitivo 5-3. Ma ci sono gli applausi per questi azzurrini targati Nicolato, ben diversi dalla gestione Di Biagio. Le basi per arrivare con maggior consapevolezza al 2023 ci sono tutte, ora bisogna lasciar lavorare tutti in tranquillità.
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