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La grinta di Amrabat, le giocate di Ounahi e Ziyech, le parate di Bounou e i gol di En Nesyri non sono bastate per la finale in Qatar al Marocco, ma potrebbero regalare un assist storico per l’assegnazione alla nazione nordafricana del Mondiale del 2030. Dal 1988 il Marocco si candida all’organizzazione del torneo, ma ripetutamente la Fifa ha detto no. Stavolta però si fa sul serio e la crescita sportiva può rappresentare un fattore determinante. “Gli USA non hanno bisogno di un torneo così, ne hanno già tanti”, disse nel 1988 il ministro dello sport marocchino Abdellatif Semlali al comitato tecnico Fifa, ma a spuntarla per il 1994 furono gli Stati Uniti. Il Marocco ci riprovò per il 1998 e persino per il 2006 (prese tre voti), ma senza successo. Ora un nuovo tentativo, forse con la collaborazione di Tunisia e Algeria, con la consapevolezza che sarà durissima anche in questa occasione. Favorita al momento sembra la ‘cordata’ Uruguay-Argentina-Cile-Paraguay, con il progetto suggestivo della ‘Centenary World Cup’ in onore al centenario della prima Coppa del Mondo che si tenne proprio in Uruguay. Fascino c’è, il progetto però è tutto da valutare.
Anche perché all’orizzonte si staglia simbolica la candidatura dell’Ucraina con Spagna e Portogallo. “La nostra non è più un’offerta iberica, ma un’offerta europea”, ha detto Luis Rubiales, presidente della RFEF. La speranza è che tra otto anni l’Ucraina sia uscita dalla sanguinosa aggressione russa iniziata a febbraio 2022, ma la presenza di Kiev nella candidatura resterebbe comunque simbolica. Il Portogallo però potrebbe temere il ‘tradimento’ di CR7. Cristiano Ronaldo è un giocatore dell’Al Nassr e per lui potrebbe esserci anche la carica di ambasciatore della candidatura saudita insieme a Egitto e Grecia. La relazione tra i tre paesi è strettissima e la sinergia potrebbe estendersi al calcio. La Fifa direbbe no a Ronaldo? Tutto da vedere. Non si sono concretizzate invece le proposte di Romania, Grecia, Bulgaria e Serbia, oltre che di Inghilterra, Irlanda del nord, Scozia, Galles e Repubblica d’Irlanda. Si deciderà nel 74° Congresso FIFA del 2024 e si profila quella che ha tutto l’aspetto di una corsa a quattro con incroci storici ma anche geopolitici.
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