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Sgomberiamo subito il campo da un equivoco: la disfatta azzurra di ieri sera, che ci estromette dal Mondiale 2018 in Russia, non è esattamente equiparabile all’ultima volta che l’Italia non prese parte alla Coppa del Mondo, ovvero nel 1958. E’ andata peggio, piuttosto, visto che a quella rassegna andavano ancora 16 squadre, mentre da diverse edizioni sono ora 32 le nazionali partecipanti. Quello fatto registrare il 13 novembre 2017 è quindi il peggior risultato di sempre della Nazionale italiana, da questo punto di vista.
IL PEGGIOR RISULTATO DELLA NAZIONALE – Fuori dalle migliori 16, come nel 1958, è stata invece la norma per gli azzurri nelle ultime due edizioni dei campionati del mondo: eliminati ai gironi dopo sole tre partite sia in Sudafrica nel 2010, sia in Brasile nel 2014: non disputare gli ottavi significa non entrare nelle migliori 16 squadre, quindi un risultato molto negativo, ma concretamente in linea con quello che fino a oggi era considerato il punto più basso della storia della Nazionale.
SI PUO’ FARE PEGGIO? – Il fondo, invece, non era evidentemente stato toccato, almeno fino al responso della doppia sfida contro la Svezia, che ci consegna la clamorosa non partecipazione al Mondiale a 32 squadre. Un verdetto che ci accomuna più a Venezuela, Gabon, Haiti, che ad Argentina, Brasile e Germania. Si può far di peggio? Verrebbe da dire di no, ma di questo passo, con tante nazionali europee che stanno pian piano emergendo per organizzazione e talenti ben allevati, il rischio di non entrare nemmeno tra le migliori due del prossimo girone, un po’ come successo all’Olanda quest’anno, non può non essere considerato. A meno che non si porti avanti una rifondazione – reale, non a parole – del calcio italiano.