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“Abbiamo esultato e gioito per l’Europeo. Anche noi abbiamo passato questa situazione: tra il Mondiale di Spagna e quello del Messico abbiamo fatto male. In questo momento Mancini sta lavorando per il futuro con un gruppo di giovani che sta facendo cose importanti. Al di là della sconfitta contro la Germania, sono molto ottimista per il futuro, ma non bisogna essere subito polemici e dare sentenze. In questo momento, Mancini deve continuare a fare il lavoro che sta facendo per ricostruire“. Queste le parole di Bruno Conti, che ai microfoni di Sky Sport 24 ha tracciato un parallelo tra il momento attuale della Nazionale e quello vissuto dopo il Mondiale di Spagna ’82. Un successo, quello in terra iberica, che ha segnato la storia del calcio europeo, e che tra poche settimane compirà 40 anni. Su quel torneo, Conti spiega: “Sapevamo tutti della gogna mediatica che c’era nei confronti di Bearzot, e per la convocazione di Paolo Rossi. Un insieme di cose che ci ha portato tante difficoltà . I tre pareggi contro Polonia, Perù e Camerun nel primo turno hanno fomentato le polemiche. Ci siamo sbloccati mentalmente nella partita contro l’Argentina e ci ha dato serenità . Passato il turno con tre pareggi, poi abbiamo dimostrato che quel gruppo, che si manda messaggi ancora oggi, era compatto e coeso, seguito da un grande timoniere come Bearzot e con leader come Gaetano Scirea e Cesare Maldini. Ci avviciniamo ai quaranta anni della vittoria del Mondiale e ancora oggi si parla di un torneo in cui abbiamo battuto grandi nazionali. Ancora oggi è un orgoglio parlarne”.
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