Un Giampiero Ventura a tutto campo alla trasmissione radiofonica della Rai su “Radio Anch’io Sport”. Il commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio ha parlato del girone di qualificazione, della nuova opzione degli stage passando per i giovani come Donnarumma e Berardi fino all’argomento Pellé ed un possibile ritorno di Balotelli.
La qualificazione al Mondiale di Russia 2018 non è una cosa scontata ed è proprio per questo che Ventura la ritiene stimolante: “Quella azzurra è un’avventura stimolante. Per la prima volta nelle qualificazioni mondiali si qualifica una sola squadra per girone e noi non siamo teste di serie avendo la Spagna davanti. Conte in 40 giorni ha costruito una squadra per gli Europei e siamo ripartiti da lì, con qualche certezza, per poi cambiare strada facendo. Il dato anagrafico di alcuni giocatori ci spinge a modificare e mettere i più giovani nelle condizioni di poter dare un contributo importante ma occorre del tempo e in Nazionale ce n’è poco. Fare tutto e subito è difficile ma ci sono i presupposti per farlo piano piano“.
Riguardo la possibilità di provare diversi giocatori con gli stage: “Gli stage non sono per i Bonucci, i Barzagli e i Chiellini che fanno già 70 partite all’anno ma per tutti quelli di 22-23 anni che sono di grande prospettiva e che, in attesa di far parte della Nazionale che mi auguro giocherà i Mondiali, devono fare un minimo di esperienza a Coverciano, devono sentirsi a casa e non pagare pegno quando saranno chiamati a vestire la maglia azzurra. Cominceremo a novembre e gia’ li’ potremo gia’ modificare ii modo di stare in campo”
Soffro la pressione da commissario tecnico? “Chi lo dice non mi conosce. Qualcuno contesta che non ho mai vinto campionati ma non ho mai allenato una squadre fra quelle che lottano per lo scudetto. Ma io e i miei collaboratori abbiamo ottenuto altri risultati in sintonia con gli obiettivi delle società dove ho lavorato, abbiamo lanciato decine e decine di giovani finiti in Nazionale e fatto guadagnare milioni e milioni di plusvalenze. Trent’anni di calcio non si cancellano. Le pressioni fanno parte della vita di ogni allenatore e dopo 30 anni di calcio si possono sopportare“.
Gianluigi Donnarumma e Domenico Berardi futuri titolari nella sua Italia? “Se non ci fosse Buffon il posto lo avrebbe già preso Donnarumma, è un giocatore di grandissima prospettiva e assoluta qualita. Berardi? Nel momento in cui, avendo un minimo di tempo, riusciremo a modificare il modo di giocatore, e’ evidente che tutti gli esterni saranno presi in considerazione“.
Gesto di Graziano Pellé? “Si è visto di peggio nel calcio ma con la maglia azzurra il discorso e’ diverso. L’Italia ha esportato l’immagine di un gruppo corretto, un’immagine positiva e quel gesto è andato a intaccare questa immagine. Pellé è un ragazzo perbene ma un minimo di riflessione deve farla altrimenti significherebbe autorizzare chiunque a non rispettare la maglia azzurra. Niente è precluso per nessuno, se il tempo dirà che merita, nessuno si castra, porte aperte per tutti“.
Possibile ritorno di Mario Balotelli? “E’ un giocatore dalle grandissime potenzialità e qualità che e’ frenato da un modo di essere che non lo mette in condizione di esprimersi al meglio. Niente è precluso per nessuno, le porte sono aperte per tutti, ma in questi anni c’e’ stato un abbassamento del livello e il gap lo vai a colmare con un comportamento e un atteggiamento tattico da squadra, la squadra ha la priorità del singolo. Balotelli deve mettere le sue qualità a disposizione della squadra e non la squadra che si mette a disposizione di Balotelli, è questo il grande passo che deve fare“.