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Dopo averla sfidata in quel di Bari, il ct di Malta l’italiano Michele Marcolini ha parlato dello stato di forma e di crescita della Nazionale di Luciano Spalletti reduce dallo stop di Wembley e dalla prima sconfitta con il suo ciclo azzurro.
Queste le parole di Marcolini a RDS: “Dopo la partita mi ha fatto l’in bocca al lupo per la gara con l’Ucraina.. ero il primo ad essere consapevole di quanto fosse importante, in primis per Malta ma anche per l’Italia: battere l’Ucraina mi avrebbe reso orgoglioso. Contro di noi ho visto tanta volontà di fare quello che Spalletti chiede: tanta attenzione e tanta ricerca del dettaglio, quindi credo che dal punto di vista mentale l’Italia ci sia. Nelle prossime due gare servirà di più dal punto di vista della personalità e della determinazione: ho visto un atteggiamento propositivo, credo che Spalletti stia facendo un buon lavoro. L’Italia è partita facendo un passo falso in Macedonia, ma c’era un campo improponibile e nel primo tempo avevamo creato tantissime occasioni. Secondo me si sta facendo un buon lavoro ma questo buon lavoro viene messo a dura prova dall’importanza delle partite e dalla frenesia che queste partite portano: le prossime due avranno un peso specifico altissimo, non si potrà sbagliare e le responsabilità saranno maggiori, ma l’Italia è mentalmente pronta, con un condottiero di quelli giusti che sa come guidare il suo gruppo”.
E ancora sul calcio italiano : “Sono felicissimo per i successi di Pioli, è sempre stato preparato, ma è anche una persona intelligente, uno che legge bene i giocatori e si merita tutto quello che si è conquistato. Al Milan ha fatto un lavoro straordinario, ma non solo lì. Fino alla conquista dello scudetto è stato un po’ sottovalutato ma secondo me ha sempre fatto bene in tutte le squadre. Ha fatto uno step superiore, perchè ha dimostrato di essere determinante sulla sua squadra. Tutti parlano di Ibrahimovic, che ha dato un input importante dal punto di vista mentale, ma Pioli dal punto di vista tattico e della valorizzazione dei giocatori ha fatto qualcosa di straordinario. In più ha sempre saputo aggiornarsi e far cambiar pelle alla sua squadra, ottenendo risultati che in tanti non avrebbero pensato“.
Sull’amico Italiano: “Vincenzo è un allenatore nato, anche quando giocava con me al Chievo e al Padova aveva sempre il pensiero rivolto anche alla tattica, al dopo e a come risolvere le diverse dinamiche, quindi è nato allenatore e il campo lo sta dimostrando. E’ un amico, sono contentissimo che stia facendo bene è un martello pneumatico, ama il calcio e vive di calcio e lo trasferisce durante gli allenamenti e durante le partite tutta la sua passione. Credo che la sua Fiorentina abbia una fisionomia ben definita, non è mai facile dare un’impronta concreta alla propria squadra e lui c’è riuscito: alla Fiorentina, oltre a fare molto bene, ha dato una bella identità grazie alla quale tanti singoli si stanno rivalutando e mettendo in mostra, vedi Bonaventura e Nico Gonzalez. Il segno dell’allenatore anche nella crescita dei giocatori c’è sempre”.
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