Calcio

Serie A: Palermo – Napoli e Lazio – Atalanta, due episodi che fanno discutere

Mauricio - Lazio 2015/16

Numerose proteste per alcuni controversi episodi nei due posticipi della 29esima giornata. Palermo-Napoli ha visto, sì, una gara dominata in lungo e in largo dai partenopei ma questi ultimi hanno sbloccato la sfida con un rigore assegnato dall’arbitro Rocchi sugli sviluppi di un calcio d’angolo e dell’atterramento di Andelkovic ai danni di Albiol. Molte le recriminazioni dei palermitani per questa scelta arbitrale. Una decisione che ha ricordato ai più il rigore assegnato a Francesco Totti nel celebre Juventus-Roma del novembre 2014 guarda caso dallo stesso fischietto fiorentino. Una situazione difficilissima da valutare per il direttore di gara come la trattenuta reciproca che ha visto il palermitano Andelkovic e l’azzurro Albiol inscenare una lotta furiosa in area culminata con il tiro dal dischetto di un freddo Higuain. Il dilemma è sempre lo stesso: stabilire chi abbia iniziato a strattonare tra i due. Due aggravanti legittimano la decisione di Rocchi: già prima del calcio d’angolo l’arbitro invita a tenere a freno trattenute varie e inoltre spiega a Sorrentino che i falli sono due, quello su Albiol già citato e un fallo su Higuain di Struna che ne trattiene platealmente la maglia. Alla luce del replay il rigore sembra esserci.

Diversa situazione ma stesso fervore nelle proteste nell’altro posticipo che si è giocato all’Olimpico di Roma tra Lazio e Atalanta. Gli orobici hanno scatenato le loro veementi reazioni dopo che Mauricio ha colpito volontariamente a gioco fermo l’avversario Pinilla, rimasto a terra per qualche minuto. Il difensore brasiliano ora rischia un lungo stop con la prova Tv che potrebbe costringerlo a saltare il derby della capitale tra due settimane. Per il resto, il direttore di gara ha dovuto prendere poche decisioni ma tutte corrette come in occasione del primo gol di un Miroslav Klose che con due reti ha condotto la sua Lazio ad una vittoria importante. L’arbitro del match in questione era Marco Guida, colui che secondo Antonio Conte disse, all’epoca allenatore della Juventus, “non me la sono sentita” in merito ad un discusso calcio di rigore non fischiato a favore dei bianconeri. Chissà se dall’anno prossimo, con gli arbitri che potranno parlare a fine partita, cambierà qualcosa. Nel frattempo le polemiche non si placano.

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