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“Mi manca il calcio, il lavoro quotidiano. Andare al campo, sapere che rivedrai i compagni e chi lavora con noi, quelle piccole cose che succedono nello spogliatoio e negli allenamenti. Potrei proseguire per tutta la giornata, le emozioni sono tante anche durante la settimana”. In queste parole tutta la nostalgia di Mario Rui per la sosta forzata del campionato a causa dell’emergenza coronavirus. Il difensore del Napoli, in una video-intervista con Sky Sport, racconta l’iniziativa di solidarietà che lo ha visto protagonista insieme ai suoi compagni della nazionale portoghese con la donazione di 1 milione di euro ai calciatori dilettanti: “Lo abbiamo deciso un paio di giorni fa con il gruppo della Nazionale. Sappiamo che la situazione è molto difficile e lì c’è il rischio che il calcio non professionistico sparisca. Abbiamo avuto quest’idea di aiutarli, il calcio è anche quello, io ci sono passato in quelle categorie e so cosa significa”.
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“Ci sono due o tre compagni con cui mi sento ogni giorno in privato – prosegue il terzino partenopeo, ma il gruppo whatsapp è sempre molto attivo. Ci parliamo anche di cose più serie come giusto che sia, ma riusciamo anche a scherzare con video divertenti, la cosa importante in questo momento è tirare su il morale di ognuno. Non è facile questo periodo, ma il gruppo è unito e compatto”. Più o meno facile mantenere il feeling con i compagni, mentre è decisamente più complicato mantenere il feeling con la forma fisica: “La cosa più difficile ora è riprendere la condizione fisica, in questo periodo non ci siamo fermati del tutto. Ogni giorno svolgiamo degli allenamenti, lo staff ci manda delle sedute diverse e abbiamo la possibilità di lavorare a casa con i macchinari che abbiamo a disposizione. Dovremo riprendere la strada che avevamo intrapreso prima dello stop forzato del campionato, non sarà facile ma la squadra saprà farlo”.
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