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Non si fermano le polemiche sull’espulsione di Mirko Gori, durante Napoli-Frosinone. La FIGC ha reso noto che “la Procura federale, a seguito di segnalazione pervenuta dall’Amministrazione dei monopoli di stato (Adams), ha aperto un fascicolo di indagine in relazione a un flusso anomalo di scommesse sulla gara di Serie A Napoli-Frosinone, disputata il 14 maggio scorso”.
Il fascicolo dovrebbe riguardare l’espulsione del giocatore Mirko Gori, dal momento che, prima delle partite della scorsa settimana, alcune agenzie di scommesse avrebbero registrato un flusso anomalo di puntate su un cartellino rosso durante la partita del San Paolo.
Il centrocampista della squadra ciociara, in occasione del match che ha permesso al Napoli di qualificarsi ai gironi di Champions League, era stato espulso al 14° minuto, a causa di proteste plateali nei confronti dell’arbitro Domenico Celi.
A far scattare l’allarme nelle agenzie di scommesse sarebbero state una serie di puntate “spezzettate” (da 5 o da 10 euro, al massimo), per aggirare i controlli di identificazione sulle vincite, ma tutte concentrate a pochi minuti una dall’altra e con un volume di gioco complessivo da 15 mila euro (con vincite potenziali da oltre 50 mila euro), su una giocata – l’espulsione di un giocatore – di solito utilizzata da scommettitori “occasionali”.
Gli operatori avevano fatto partire immediatamente la segnalazione al Viminale e in alcuni casi avevano anche bloccato la “refertazione” delle giocate, facendo venire meno la convalida delle giocate e chiedendo l’identificazione – prima della riscossione della vincita – da parte degli scommettitori interessati.