Conferenza congiunta a Castel Volturno. Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis fianco a fianco alla vigilia della fondamentale partita con la Roma per l’8ª giornata di Serie A. Il tecnico analizza la sfida con la Roma, lancia Gabbiadini dopo l’infortunio di Milik e torna sulla sconfitta di Bergamo e le annesse polemiche per le sue frasi post-gara. Il presidente, invece, ammette che la differenza di fatturato tra il club partenopeo e la Juventus è ancora troppo grande: “Ma spero di portare questa squadra allo Scudetto entro dieci anni“.
“Con la Roma è una partita difficile, ma per entrambe le squadre – esordisce Sarri – Domani voglio vedere un San Paolo pieno: dopo la sconfitta di Bergamo dobbiamo riscattarci, anche se quella partita ha minato le nostre certezze. Certe situazioni vanno gestite meglio. Gabbiadini? Non gli ho detto nulla di diverso rispetto a quello che ho detto agli altri. Trovare un sostituto di Manolo ora non sarà semplice, cercherò di inventarmi qualcosa. Dopo Bergamo mi hanno attaccato sulla storia che la Juventus fa un campionato a parte ed è la più forte: non capisco perché visto che lo dico dall’inizio. Ma io non mi sono arreso e mi girano i cogl…. se lo pensate. “.
Prende la parole De Laurentiis: “Il calcio è soprattutto amore, l’ho visto girando il mondo – afferma il presidente azzurro – Mentre i giornalisti di oggi, piuttosto che raccontare lo sport, seminano zizzania: ormai sembra contare solo la polemica. In qualsiasi contesto, che sia tv, siti web o carta stampata noto sempre del veleno di fondo. Ma oggi sono qui per fare un patto di collaborazione: non dovete parlare bene di me, ma del calcio in generale – prosegue il numero uno azzurro – Dobbiamo tutti far innamorare i ragazzi, senza parlare dei problemi del calcio italiano. Appena c’è qualcuno che vuole cambiare l’Italia come sta facendo il premier Matteo Renzi viene subito criticato. Siamo una copia sbiadita di ciò che potevamo essere“.
Tornando al Napoli, Aurelio De Laurentiis non ha dubbi: “La rosa è più forte e competitiva dello scorso anno. L’assenza di Milik? Ci sono Gabbiadini e Callejon – continua il presidente partenopeo – I nuovi acquisti? Ci vuole tempo per ambientarsi. Scudetto? Se avessimo il fatturato della Juve sarebbe possibile. Sappiamo che i bianconeri governano il calcio: dietro c’è la famiglia Agnelli, la Ferrari ecc… Io ho ereditato una squadra e in sette anni l’ho accompagnata in Europa come un bambino, ma quando sono arrivato io il Napoli non esisteva più. Teniamoci stretti questi ultimi 12 anni della nostra storia. In questo calcio non mi sta bene nulla. Tra dieci anni spero che il Napoli sia dove merita e non mi riferisco allo Scudetto, che auspico di vincere anche prima“.