“Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Un leone fino all’ultimo. Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto”. In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il ct dell’Italia, Roberto Mancini, ha parlato per la prima volta dopo la morte del suo amico fraterno, compagno alla Sampdoria e anche nello staff della Nazionale di cui è ct, Gianluca Vialli, scomparso ieri a 58 anni a causa di un cancro: “Una settimana prima Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta”. L’incontro è stato rinviato al 29 dicembre, quando l’allenatore di Jesi ha incontrato per l’ultima volta Vialli a Londra.