E’ morto Pelè e il calcio perde quello che per molti è stato il miglior calciatore di tutti i tempi. Al di là delle valutazioni che restano legate alle opinioni, i numeri raccontano però di un campione immenso, forse inarrivabile, capace di riscrivere tutti i record nella storia del calcio tra gli anni ’50 e gli anni ’70 di una carriera irripetibile. O’Rei, scomparso a 82 anni a causa di un cancro, è l’unico giocatore – e rischia di restare tale per sempre – ad aver vinto tre Mondiali, nel 1958, 1962 e 1970 col suo Brasile, di cui era simbolo in tutto il mondo.
Coi club ha giocato soltanto con la maglia del Santos, dove ha giocato qualcosa come 1.116 partite segnando, statistiche alla mano, 1.091 gol, anche se su alcune reti restano dubbi sull’attribuzione. E poi, la chiusura della carriera con i New York Cosmos. 1.283 i gol in tutto, visto che si aggiungono anche le 77 reti (statistiche Fifa) in 91 gare con la sua nazionale. E poi, due Libertadores, due Intercontinentali, dieci vittorie del campionato paulista brasiliano con nove titoli di capocannoniere. Inoltre, anche due “Copa Roca” contro l’Argentina. Anche nella sua immensa carriera manca un trofeo importante, la Copa America: secondo posto nel 1959, poi non ha disputato altre due edizioni. Anche da ritirato, sono arrivati due grandi riconoscimenti: un Pallone d’Oro FIFA nel 2013 alla carriera e l’elezione a campione del secolo da parte del quotidiano l’Equipe nel 1981.