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“Sinisa era un giocatore vincente. Arrivare secondo per lui non esisteva. Lui era un giocatore generoso e molto intelligente. Aiutava tutti nella squadra, soprattuto i più giovani. Oggi è un giorno triste”. E’ questo il ricordo di Sven-Goran Eriksson, allenatore della Lazio campione d’Italia nel 2000, di Sinisa Mihajlovic, protagonista di quella squadra e morto quest’oggi dopo una battaglia contro la leucemia: “Era un grande allenatore già quando faceva il giocatore. Lui e Mancini parlavano tanto: erano due allenatori in campo. Sinisa era positivo, allegro sempre. Era un piacere enorme lavorare con lui. Eravamo molto diversi di carattere, ma lui come tutti i suoi compagni mi hanno sempre rispettato. Era il segreto della nostra squadra, tutti lottavano per un obiettivo comune: la vittoria”.
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