[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Diego Armando Maradona soffriva di insufficienza cardiaca, renale e cirrosi, ma la sua morte poteva certamente essere evitata mediante le accortezze cliniche del caso. Questo è quanto stabilito dai pubblici ministeri Cosme Iribarren, John Broyad e Patricio Ferrari, i quali hanno avanzato una perizia contro i medici curanti del ‘Pibe de Oro’. La morte di Maradona è stata causata dai suoi gravi problemi cardiaci, sebbene, nei giorni precedenti, sembrerebbe che nessuno avesse ravvisato particolari rischi tra coloro che lo avevano in cura.
[the_ad id=”668943″]
Dalla documentazione inerente alla perizia menzionata, divulgata dal sito argentino TN Noticias, emerge che il paramedico che ha assistito Maradona sia intervenuto dopo quasi 7 ore dal suo effettivo decesso; decesso alle ore 6.00 del 25 novembre, morte certificata dopo le 13.00. L’assistente Daiana Madrid e il duo di medici Leopoldo Luque-Augustina Cosachov sono indiziati per aver colpevolmente sottovalutato i sintomi dell’ex calciatore sudamericano; le personalità citate hanno probabilmente non reputato rilevanti i suddetti sintomi e hanno rilasciato dichiarazioni controverse sull’accaduto.
[the_ad id=”676180″]