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“Non c’è più pace, né per Maradona né per me. Ero in sala operatoria quando arrivò la chiamata in cui mi dissero che Diego era in arresto cardiaco. Contattai subito alcuni medici, ci sono i file audio che lo confermano”. Intervenuto in una trasmissione tv argentina, il medico di Maradona, Leopoldo Luque, scoppia in lacrime e parla del suo rapporto col Pibe de Oro: “Ha deciso tutto la dottoressa Cosachov, lei ha fatto il contratto con la società Swiss Medical per il supporto a Maradona in quell’appartamento, io non ho un’azienda che si occupa di assistenza domiciliare. Nell’autopsia non emerge che sia stato a lungo in agonia: un paziente in agonia non sta in posizione orizzontale, Diego sembrava che dormisse quando l’ho visto”. E sull’operazione al cervello: “Sì, perché la tomografia aveva evidenziato un ematoma subdurale sul lato sinistro. La famiglia di Diego non voleva che fossi io ad operarlo, ho seguito l’operazione in sala operatoria. Quel liquido andava eliminato. Io ho cercato di aiutarlo e sono orgoglioso di quanto ho fatto per lui. L’ho adorato e rispettato, mi auguro che Diego ora sia in pace, lo merita”.
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