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La Procura di Firenze ha aperto una seconda inchiesta sulla morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina, deceduto il 4 marzo 2018, in merito a un certificato medico di idoneità che potrebbe risultare falso. Il documento attesterebbe l’esito positivo di un esame cardiologico che in realtà non sarebbe mai stato effettuato. Secondo La Nazione, che oggi riporta la notizia, la nuova inchiesta sarebbe distinta da quella per omicidio colposo che vede indagati i medici Giorgio Galanti e Francesco Stagno: il nuovo fascicolo, aperto dallo stesso pm, Antonino Nastasi, avrebbe due indagati in concorso per falso materiale commesso da pubblico ufficiale. Sono lo stesso Galanti e una dottoressa di Careggi la quale è convocata dalla Procura per un interrogatorio nei prossimi giorni.
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Secondo quanto risulta agli inquirenti, la dottoressa avrebbe redatto il certificato relativo a un accertamento cardiologico su Astori per attestare la sua idoneità agonistica. In base al documento, questo esame venne effettuato e risale al 2017. La Procura di Firenze, però, ritiene il contrario, ossia che il certificato sia stato stilato la primavera scorsa e che, quindi, non sia autentico. L’inchiesta per omicidio colposo ritiene che Davide Astori sia morto per la mancata diagnosi di una patologia cardiaca che gli avrebbe impedito il proseguimento della carriera agonistica. Diagnosi che per il pm non fu fatta per la carenza di alcuni approfondimenti medici. Questi, insieme ad altri esami, avrebbero potuto rivelare l’insorgenza della patologia in tempo utile per sottoporre Astori alle cure necessarie.
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