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Alvaro Morata si è raccontato ai microfoni di Onda Cero, testimoniando tutto il suo amore verso l’Atletico Madrid. Lo spagnolo, da sempre tifoso Colchero, avrebbe potuto lasciare il club di Simeone in estate, ma non ce l’ha fatta. Queste le sue parole.
Morata: “Non ho pensato all’Arabia. C’erano tanti soldi, ma non 50 milioni di euro come si diceva. Non volevo vedere l’Atletico da lontano. Andare in Arabia mi sarebbe potuto costare il posto in Nazionale ed è una cosa di cui mi sarei pentito. Non leggo i social network, non ho tempo. Stare fuori mi spiace. Sono un giocatore di squadra. Sono dovuto entrare dalla panchina tante volte e non ho mai fatto una brutta faccia. Avrò avuto 500 compagni e nessuno potrà parlare male di me, questo per me è motivo di orgoglio e ha molto valore“.
Sulle critiche ed i momenti difficili: “Non riesco più a controllare tutto quello che si dice di me ogni giorno, né a leggere tutto, né il bene né il male. Alla fine ho un equilibrio in cui mi godo il momento in cui torno a casa. Ricordo che una volta parlando con mia moglie le dissi che volevo andare in una certa squadra, che pensavo che non avrei avuto il stessa pressione, che il mio nome non sarebbe stato sempre lì, perché, nel bene o nel male, la gente non avrebbe parlato tanto di me e lei mi ha detto di valorizzarmi, che mi guardava da dall’esterno e che vedeva la mia fiducia molto bassa e che “dovevo cambiare le cose. È stato quando ero in Inghilterra“. Sulla vittoria della Liga: “Si può. Lotteremo fino alla fine, abbiamo molto margine di miglioramento“.
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