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“Non c’è gioia maggiore per un giocatore di disputare un Mondiale”, così Don Andrés Iniesta si presentò in conferenza stampa nel quartier generale della Spagna nella prima uscita davanti ai giornalisti in Sudafrica nel 2010. Una competizione fiabesca che per magia riesce a tenere incollati a milioni di schermi intere nazioni, con i tifosi pronti ad invadere le proprie tavole pieni di amici, con cibi prelibati e con la solita immancabile birra. L’Italia non ci sarà, un colpo duro che difficilmente il tifoso italiano dimenticherà, anche in futuro. Nella massima competizione per le Nazionali in programma dal prossimo Giugno, ci sono alcune storie che meritano di essere conosciute, come quella del Panama che approderà per la prima volta ad una fase finale della competizione. “La marea Roja” non è tra le possibili sorprese del Mondiale visto la sua poca attitudine nel giocare partite di alto livello e la rosa è composta da giocatori che per lo più giocano in patria o in campionati non di primissima fascia.
LA STORIA – “Vamos Hernán. Vamos a la Copa del Mundo”. Romàn Torres, dopo aver siglato il gol vittoria contro il Costa Rica al minuto 88’ (rete che ha permesso al Panama la prima storica qualificazione alla fase finale di un Mondiale), si è avvicinato al suo allenatore seduto in panchina con le lacrime agli occhi, sussurrandogli poche parole nell’orecchio forse le più belle che “estanquero” Hernán Gómez potesse mai sentirsi dire da un suo giocatore: “Andiamo Hernàn. Andiamo in Coppa del Mondo”. In giro per Panama è festa grande, un’impresa destinata ad entrare nella storia del calcio e non solo. Nel libro delle grandi conquiste storiche ci sarà sempre un posto per questi ragazzi che sono riusciti a staccare il pass per Russia 2018 lasciando a casa gli Stati Uniti, una Nazionale abituata a calcare palcoscenici importanti. Tanti i nomi di giocatori che sono legati a questa impresa: il primo è proprio quello del “Tabaccaio” Gòmez, colombiano di nascita con un passato da Ct nelle file dell’Ecuador e della sua nazionale nativa. I suoi genitori hanno lavorato sempre in un Tabacchi a Medina, e lui fin da piccolo, proprio in quel luogo, ha sviluppato l’amore verso il calcio e soprattutto verso il 4-4-2 di Arrigo Sacchi (modulo che si è portato sempre dietro in ogni squadra allenata). Uomo sincero, leale e un po’ folle come lo descrivono i suoi giocatori: innamorato dell’estetica calcistica e di Leo Messi. Le due stelle sono rappresentante dal “Martillo”Aníbal Godoy (il cervello della squadra), che gioca in MLS con i Quakes e Rolando Blackburn punta centrale dell’UD Universitario. A Panama c’è chi ha puntato su di lui, scommettendo che il centravanti faccia più gol di Cristiano Ronaldo e Neymar.
CURIOSITA’ – I giocatori del Panama sono soprannominati “Los Canaleros” in nome dello stretto che unisce Atlantico e Pacifico e separa le due Americhe. Lo stadio che ospita le partite in casa della Nazionale “Estadio Rommel Fernandez” ha la stessa capienza dell’impianto calcistico del Padova “Euganeo” trantaduemila spettatori.
LA FORMAZIONE – Classico 4-4-2 con esterni rapidi e veloci pronti a creare superiorità sulle fasce. Attaccanti bravi nell’attaccare la profondità da una tecnica non proprio sopraffina. Il centrocampo è nelle mani di Godoy, mentre in difesa c’è l’esperto Torres.
PANAMA (4-4-2): Penedo; Murillo, Torres, Machado, Cummings; Avila, Godoy, Ovalle, Gomez; Camargo, Blackburn. ALL. Hernán Gómez