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“Dispiace non per me, ma per il movimento. Dispiace perché abbiamo fallito un qualcosa che anche a livello sociale poteva essere veramente importante“. Restano ancora impresse nella memoria le lacrime di Gianluigi Buffon al termine di Italia-Svezia, match che sancì l’esclusione dell’Italia dai Mondiali di Russia 2018. Uno dei primi pensieri del portierone azzurro al fischio finale di una partita storica per la Nazionale azzurra fu indirizzato al possibile danno economico dell’Italia derivato dalla mancata partecipazione alla rassegna iridata e in effetti i numeri parlano chiaro e danno ragione a Buffon.
Non solo un danno d’immagine per il movimento calcio italiano. Il disastro di San Siro del 13 novembre scorso ha anche prodotto un danno economico non indifferente. Come riporta Il Sole 24 Ore, per Russia 2018 i contributi economici ammonteranno a 790 milioni di dollari, una cifra ben più sostanziosa rispetto alla precedente edizione in Brasile. Di questi, circa 400 milioni saranno riservati alle trentadue Nazionali partecipanti alla fase a gironi.  Una preparation fee di 1,5 milioni di dollari arriverà nelle casse di ogni selezione qualificata mentre chi non supererà i gironi intascherà comunque circa 8 milioni. Tesoretto ben maggiore per le due finaliste: 38 milioni di dollari per la vincitrice e 28 per la seconda classificata. Cifre che avrebbero fatto comodo alla Federazione italiana che deve anche fare i conti la svalutazione del brand ‘Italia’ con effetti nefasti in termini di diritti tv e sponsor.
Una fetta significativa della ricaduta economica post Italia-Svezia è, come detto, legata ai diritti televisivi, sponsor e merchandising. Come riporta Panorama, la qualificazione degli uomini di Ventura al Mondiale di Russia avrebbe portato ben più di 100 milioni. Ma non è tutto. Ci sono anche altri settori che hanno subito un danno significativo dall’esclusione degli azzurri: in primis quello della ristorazione (pizzerie, bar e ristoranti) e a seguire la vendita di alcolici e la vendita di gadget e merchandising. E a rimetterci c’è anche l’erario con una perdita stimata di quasi 1 milione di euro, cioè la cifra spesa in scommesse nel corso degli Europei di Francia del 2016.
Nel frattempo, anche in assenza dell’Italia, il Mondiale più costoso dell’intera storia della competizione (10.000.000 il costo totale dell’organizzazione come spiega l’infografica di 888sport: Il 70% è coperto da budget pubblico, il restante 30% da investimenti privati) dà spettacolo e contribuisce alla crescita dell’economia russa. A pochi mesi dalla delusione del match contro la Svezia, l’Italia si lecca le ferite, sportive e non. Insomma, la qualificazione avrebbe avuto un impatto sociale non indifferente, Buffon aveva ragione.