Gimenez sfonda il muro dell’Egitto al 90’ e l’Uruguay raggiunge la Russia in testa al Gruppo A. L’Egitto (che non rischia Salah) è ben messo in campo e l’Uruguay, dopo una prima frazione di stenti, cresce alla distanza. Gli uomini di Tabarez creano quattro clamorose palle gol: Suarez ne spreca una, poi si fa ipnotizzare da El Shenawy che nel finale salva due volte anche su Cavani. All’ultimo respiro però gli sforzi uruguagi vengono ripagati: palla in mezzo, stacco di Gimenez e 1-0. Afflitto Salah come tutto l’Egitto, dopo una grande prestazione di caparbietà e sofferenza. Queste le pagelle di Egitto-Uruguay:
Egitto (4-2-3-1):
El Shenawy 7.5
Il numero 23 egiziano salva due volte su Suarez e altrettante su Cavani nel finale: con un grande senso della posizione mette i suoi guantoni sullo 0-0.
Fathy 6.5
Reattivo nel proteggere la fascia destra dai timidi tentativi di De Arrascaeta, il trentatreenne esterno dell’Al Alhy sradica il pallone più volte anche dai piedi di Suarez. La sua è una partita di grandissima intensità, come se avesse dieci anni di meno.
Gabr 6
Di testa le prende tutte: fa suo ogni cross che spiove dalle sue parti.
Hegazy 6.5
È sempre ben piazzato in area di rigore e non lascia a Suarez neanche mezzo pallone.
Abdel-Sahfi 6
Va in difficoltà solo quando sulla corsia si trova in inferiorità numerica.
Hamed 6
Il ventinovenne leader del centrocampo egiziano fa un grande lavoro di protezione davanti alla difesa, ma è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un problema fisico (50’ Morsy 6: prosegue il lavoro sporco sulla stessa linea del compagno per proteggere la zona nevralgica del campo).
Elneny 6.5
Nonostante abbia da poco smaltito un lungo infortunio, il centrocampista dell’Arsenal non sfigura e riesce a dare il giusto respiro alla manovra egiziana, che col passare dei minuti prende sempre più coraggio.
Warda 6.5
Pimpante e spensierato sulla corsia di destra, soprattutto nella prima frazione (82’ Sobhi SV).
Said 6
Grande partita in fase difensiva e buon passo in contropiede tra i due centrocampisti uruguagi.
Trezeguet 6
L’esterno dal nome altisonante, esplosivo nello stretto e rapido palla al piede, sa come rendersi pericoloso quando la palla arriva dalle sue parti.
Mohsen 5
La punta in forza all’Al Alhy finisce prigioniero della collaudatissima security dell’Atletico Madrid e della Nazionale celeste (63’ Kahraba 5.5: a tratti resta più isolato di Mohsen, ma resta lucido nella gestione di un paio di contropiedi e aiuta i suoi a risalire il campo).
All. Cuper 6
L’allenatore sessantaduenne ex Inter e Parma punta tutto su un compatto 4-2-3-1, che in avvio annulla il gioco dell’Uruguay e dà coraggio ai ragazzi in maglia rossa. Nella ripresa però l’Uruguay aumenta i ritmi ed il pallone fa fatica ad uscire dalla metà campo egiziana: la tattica di Cuper ha funzionato ma soltanto fino al minuto 89.
Uruguay (4-4-2):
Muslera 6
Buona la scelta di tempo nelle uscite.
Varela 5.5
Ogni volta che si sovrappone riesce ad arrivare sul fondo: peccato che lo faccia poche volte.
Gimenez 7
Dopo una partita di pura gestione, al 90’ si proietta in avanti e diventa l’eroe dell’Uruguay. Decisivo.
Godin 6.5
Capitano e simbolo della sua nazionale, il centrale dell’Atletico Madrid intuisce le difficoltà e prende per mano i suoi seguendo l’azione addirittura fino all’area di rigore avversaria. In difesa si fa sentire sulle caviglie di Mohsen e non gli permette mai di giocare il pallone con libertà. È l’ultimo ad arrendersi.
Caceres 5.5
Tanti errori tecnici in avvio, alcuni incomprensibili. Poche sovrapposizioni.
Nandez 5.5
Non trova lo spunto individuale e crossa poco e male: almeno riesce a creare lo spazio necessario per le sovrapposizioni di Varela (59’ Sanchez 6: il trentatreenne del Monterrey alterna buone accelerazioni ad errori tecnici evitabili: il suo ingresso non porta i frutti sperati. Ma poi si riscatta con l’assist).
Vecino 6
Preferisce cercare direttamente le punte invece che dialogare con l’esterno destro Nandez. Ci prova più volte da fuori, non per coraggio ma per mancanza di alternative (88’ Torreira SV).
Bentancur 6
Partita diesel in cui cresce alla distanza: dà il via alla manovra come può anche quando l’Uruguay è bloccato per poi aumentare i giri del motore nella ripresa.
De Arrascaeta 5.5
Encefalogramma piatto per il numero diez celeste. Non riesce mai a puntare l’uomo e a trovare la superiorità numerica: senza il suo tasso tecnico l’Uruguay non ingrana (59’ C. Rodriguez 5: gioca mezz’ora abbonante, ma il suo nome si nota soltanto sul tabellino).
Suarez 5
El Pistolero spara a salve. Lento e macchinoso, fallisce due occasioni una più ghiotta dell’altra e psicologicamente non si riprende più. Lontano parente del Suarez che indossa la camiseta azulgrana.
Cavani 6.5
El Matador si muove molto, tocca tanti palloni e diventa l’uomo più pericoloso tra le sue fila. Ribalta la difesa egiziana con degli assist belli quanto delicati che però non vengono sfruttati dal compagno di reparto, nel finale ci prova da fuori ma El Shenawy gli nega la gioia del gol.
All. Tabarez 6
Il suo Uruguay, dopo l’ultima disastrosa Copa America, vede in Russia 2018 l’ultima occasione per rifarsi. L’Egitto complica non poco i suoi piani, ma dopo una prima frazione di assestamento i suoi ragazzi premono sull’acceleratore fino alla zuccata vincente nel finale. Vittoria sofferta ma meritata, anche se il gioco uruguagio non è apparso molto convincente.