“Un consiglio a Ventura? Lui ha il quadro della situazione, conosce i giocatori, il loro stato di forma, ci parla ogni giorno: sarebbe grave se non fosse così. Sarei poco serio se dessi un consiglio al ct: nella vita e nel calcio le grandi persone si vedono quando fanno tesoro di qualche errore fatto”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò dopo la sconfitta dell’Italia contro la Svezia nella gara di andata dello spareggio per la qualificazione ai Mondiali di calcio. “Ho visto le dichiarazioni di alcuni giocatori e le ho molto apprezzate – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano, presente oggi pomeriggio all’Hilton Rome Airport di Fiumicino per assistere ai Mondiali di scherma paralimpica – Possono esserci recriminazioni su un episodio piuttosto che sull’arbitraggio, ma ora va tutto messo da parte. Lunedì sera è indispensabile fare risultato, fare qualcosa di più e di diverso rispetto alla gara di andata”.
Per Malagò è necessario ricompattare l’ambiente: “Non si può dire che sia stata una bella partita con un bel risultato, però credo che in questo momento tutte le persone di buon senso debbano mettere da parte qualsiasi tipo di riflessione negativa. Bisogna fare tesoro di tutto quello che non è andato, compattare il gruppo e fare squadra da qui a lunedì sera”. La mancata qualificazione alla rassegna iridata comporterebbe notevoli conseguenze negative allo sport azzurro: “Non andare in Russia sarebbe una grandissima delusione sportiva, con tutte le conseguenze che comporta per l’atmosfera del Paese, per chi vuole investire nel mondo dello sport, per le aziende. Ma mancano meno di sessanta ore alla partita e io auspico che tutto questo non avvenga, perché sarebbe onestamente una cosa molto grave: rimandiamo tutto a lunedì sera, credo sia giusto. Io andrò a Milano perché più che mai nei momenti difficili bisogna esserci”.
Poi la conclusione: “Se a qualcuno fa comodo pensare che anche io sia parte in causa in questa partita, non ho nessun problema, non mi tiro certo indietro. Ma non ho mai interferito su aspetti e valutazioni tecniche nelle federazioni. È giusto che un presidente, avallato dal Consiglio e democraticamente eletto dal proprio movimento, prenda le decisioni che ritiene più giuste. Penso sia un grave errore da parte del Coni entrare nel merito: quando le cose vanno bene il merito se lo prendono loro, quando le cose vanno male invece ti addebitano di averle caldeggiate? Delle due l’una”.