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Un Mondiale in silenzio: Mbappè senza conferenze, ora vuole far parlare il campo per l’ennesima volta

Kylian Mbappe
Kylian Mbappe, Francia - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI

“La finale sarà Argentina-Francia, non Messi-Mbappè”. Parola di Leo Scaloni alla vigilia della partita più attesa degli ultimi anni. Parlano i Ct, ma non le stelle. Quantomeno Messi nella settimana è intervenuto in alcune radio argentine, ma Kylian Mbappè si è tenuto lontano dai microfoni, fino a scusarsi due settimane fa: “Non era una questione personale, non ho niente nei confronti dei giornalisti. E’ solo che ho sempre bisogno di concentrarmi sulla competizione. Quando voglio concentrarmi su qualcosa ho bisogno di farlo al 100%, di non perdere energia altrove”, ha detto in un breve punto stampa dopo la vittoria con la Danimarca. Capocannoniere, con 5 gol, come Messi, chiamato all’appuntamento col secondo mondiale consecutivo vinto come Pelè (che però non giocò la finale nel 1962), Mbappè sa che con un successo irromperebbe nel dibattito sul più forte di sempre. Inevitabile per chi a 23 anni ha già oltre 250 gol in carriera, con la top 5 dei marcatori dei Bleus distante solo quattro lunghezze. Eppure, la veste del leader che sa come presentarsi alle telecamere per ora Mbappè non vuole indossarla.

Mentre Messi si riscopre leader a 36 anni, l’amico francese sembra quasi ripercorrere le orme mediatiche della Pulce dei primi anni. Fa parlare il campo, ma si tiene lontano dalle chiacchiere, lasciando la scena del motivatore ad altri. “Kylian parla quando deve parlare. Ha bisogno di serenità. È concentrato sulla partita. È in un ottimo stato d’animo e non voglio disturbare la sua tranquillità”, dice Deschamps del suo fuoriclasse. Mbappè non ha segnato nei quarti e nella semifinale contro Inghilterra e Marocco. La sua presenza rimane fondamentale: è una minaccia costante, che costringe gli avversari a modellare il gioco su di lui. Anche nelle serate storte, Mbappè sa essere decisivo. Ora prima di rompere il silenzio stampa, vuole spezzare il digiuno di due partite senza gol. A tre lunghezze da Pelè per reti mondiali, Kylian vuole regalarsi l’ennesima pagina di storia. E mentre Benzema apre il caso col rifiuto di presenziare in Qatar, c’è chi già vuole prenotare un posto per la sua eredità al Pallone d’oro.

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