Tocca ai vicecampioni del mondo. Il Qatar accende i riflettori anche sulla Croazia, che a sorpresa raggiunse la finale in Russia arrendendosi alla Francia, e che quest’anno, forse un po’ in sordina, ci riprovano. La squadra per larghi tratti è rimasta la stessa, il centrocampo è formidabile, manca forse un po’ di concretezza e l’età pesa per chi c’era quattro anni fa. L’ambizione dei ragazzi di Dalic, però, è tanta, e il cammino per giungere ai Mondiali 2022 a Doha è stato buono. Non sarà la favorita, ma proprio per questo l’incredibile mix di giocatori attuali o del recente passato della Serie A può ottenere risultati sopra le righe. Del resto, arriva da cinque vittorie di fila tra Nations League e amichevoli e non vuole fermarsi, il segreto è soprattutto la difesa con appena otto gol subiti in tutto il 2022.
Così come però vuole il Marocco, che nel 2018 c’era e finì in un girone infernale contro le dirimpettaie europee di Portogallo e Spagna, strappando anche un pareggio a quest’ultima. Arrivò l’eliminazione, ma in quattro anni il calcio marocchino è maturato ulteriormente e ha sfornato un paio di giocatori niente male. Hakimi è la stella, En Nesyri il bomber, e poi c’è l’estro di Cheddira del Bari che potrebbe trovare spazio. E’ la forza del collettivo, però, a fare la differenza: i ragazzi di Regragui sanno soffrire, compattarsi, andare oltre le proprie qualità. Il ct è un oggetto misterioso, visto che è subentrato soltanto ad agosto per le divergenze con la federazione di Halilodzic, che aveva condotto alla coppa del mondo la nazionale nordafricana. Che si trova in un girone che, oltre alla squadra dell’ex Jugoslavia, presenta anche il Belgio. Non è facile, su questo non c’è alcun dubbio, ma guai a sentirsi battuti in partenza. Il Mondiale è entrato nel vivo e c’ha regalato già un paio di sorprese, non c’è due senza tre come è noto.