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A Briga, in Svizzera, città natale di Gianni Infantino, monta la protesta verso il numero uno della FIFA da parte dell’organizzazione Avaaz, dedicata principalmente alla difesa dei diritti umani, oltre che ad altre sfide globali. Il movimento ha diffuso tre cartelloni giganti in cui si chiede ad Infantino di risarcire le migliaia di migranti morti e sfruttati per la costruzione delle infrastrutture ai Mondiali di Qatar 2022. “Infantino: i tuoi famigliari sono stati migranti. Migliaia di persone come loro sono state vittime di questo Mondiale. Risarcimenti subito”, le scritte riportate sui cartelloni.
Bieta Andemariam, direttrice legale di Avaaz, in un comunicato diffuso sostiene che “contrariamente alla promessa di Infantino di ‘restaurare l’immagine della Fifa’, questo Mondiale è stato un disastro dal punto di vista umanitario. E il presidente della FIFA non si mostra in alcun modo pentito, e non sta facendo praticamente nulla per aiutare le vittime o le loro famiglie, nonostante la sua organizzazione stia guadagnando miliardi dal torneo”.
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