Tra il serio e il faceto, Fatma Samoura, Segretario Generale della FIFA, aveva annunciato che il Senegal avrebbe fatto ricorso ai marabutti per provare a recuperare Sadio Mane in tempo per il Mondiale in Qatar 2022. Il Ct Cissè lo ha convocato, il paese ci ha sperato, alla fine non sono bastati neanche i rituali magici degli stregoni per impedire l’ennesimo forfait di lusso del torneo. All’esordio contro l’Olanda, il Senegal dovrà rinunciare alla sua stella ad un anno dal trionfo in Coppa d’Africa. Non si può dire che i Leoni siano particolarmente fortunati nel torneo iridato. Nel 2018 furono eliminati per la peggior classifica fair play rispetto al Giappone. Nel 2002 il sogno semifinale svanì sotto i colpi del golden goal turco di İlhan Mansız. Ora il Senegal si affida alla difesa. Koulibaly e Abdou Diallo formano in effetti una delle coppie difensive migliori del torneo. Probabilmente non è una coincidenza che il Ct abbia chiamato un difensore al posto di Mane. Si chiama Moussa Ndiaye e, ieri, prima di partire per il Qatar, si è sposato. Una mossa strana quella di Cisse, ma che evidenzia un fatto: a casa potenziali sostituti anche lontanamente paragonabili a Mane non ce ne sono.
In attacco spazio al bomber della Salernitana Boulaye Dia, senza dimenticare Ismaila Sarr. Il giocatore del Watford ha segnato sei gol con il club in questa stagione in Championship. Potrebbe non bastare contro l’Olanda del veterano van Gaal. La rosa dei Paesi Bassi è completa, ma manca l’uomo copertina. Quello che più ci si avvicina, Memphis Depay, è indisponibile a causa di un calvario muscolare che lo tormenta da inizio stagione. Gakpo ha già segnato ben 13 gol in questa stagione con il Psv e nel 2022 ha realizzato due reti e servito un assist in nazionale, ma non è un trascinatore. Come non lo è Bergwjin, tornato all’Ajax dopo la parentesi al Tottenham.
Timber, Van Dijk, Aké formeranno il terzetto difensivo, mentre Dumfries e Blind dovrebbero agire sulle fasce. Tanto dipenderà dalle prestazioni di Frenkie De Jong, chiamato a dettare ritmi e cercare la personalità nella giocata nei momenti difficili. Al suo fianco, un atalantino. Koopmeiners o De Roon. Ultimo ballottaggio prima del debutto per van Gaal, fermo al bronzo in Brasile. “Nel 2014 l’Olanda aveva nel complesso meno qualità di ora”, ha detto il Ct alla vigilia. Sì, de Jong e van Dijk nel 2014 non c’erano. Ma in Brasile l’Olanda aveva due trascinatori: Robben e van Persie. Quel livello oggi è un lontano ricordo per un’Olanda senza stelle in attacco.