Sulla sofferta qualificazione della Polonia agli ottavi di finale – 36 anni dopo l’ultima qualificazione il Messico – ci sono ben impressi i guantoni di Wojciech Szczesny. Il portiere della Juventus ha parato nell’ultima sfida il rigore – da lui stesso procurato – a Lionel Messi sul punteggio di 0-0, nella partita poi persa comunque 2-0 contro l’Argentina. Una prodezza che non ha portato punti in classica ma risultata poi decisiva per la differenza reti totale che è valsa il passaggio del turno della formazione europea ai danni del Messico, appaiata in classifica alla Polonia a 4 punti. Molto più importante invece la respinta sul penalty di Al-Dawsari contro l’Arabia Saudita nell’unica vittoria per 2-0 contro i sauditi, fondamentale per il secondo posto. Szczesny si è rivelato anche in Qatar un autentico fuoriclasse nei rigori, diventando il terzo portiere della storia dei mondiali a neutralizzare due conclusioni in una singola rassegna iridata dopo il suo connazionale Jan Tomaszewski nel 1974 e Bart Friedel degli Stati Uniti nel 2002. Inoltre il numero uno polacco è stato il secondo a parare un rigore da lui stesso procurato, dopo quello di Joel Bats della Francia nel 1986 contro il Brasile. Numeri di assoluta eccellenza per Szczesny che ha parato il rigore numero 26 in carriera su 87 affrontati per un’eccellente media del 29,8%, numeri che certificano una ripresa dopo un inizio 2021 complicato che aveva messo in dubbio la sua titolarità alla Juventus, non quello nazionale, dove per distacco si è dimostrato il miglior giocatore polacco della fase a gironi.