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Olanda cinica e speculatrice, tris agli Stati Uniti: Van Gaal trascinato da Dumfries ai quarti

Denzel Dumfries
Denzel Dumfries, Olanda - Foto LiveMedia/Jeroen Meuwsen/DPPI

Cinica, speculatrice, compatta e operaia: strano a dirsi, ma sono aggettivi che si sposano a pennello con l’Olanda, con questa Olanda di Van Gaal che sembra tutto il contrario da quello che è stata nella sua storia. E nella sua storia sono arrivate poche gioie, un Europeo vinto e tre finali dei Mondiali perse, tutte giocando un calcio brillante, propositivo, estetico. Ha funzionato, non per fare l’ultimo passo. E allora il santone olandese ci prova rovesciando completamente la prospettiva, sfruttando i tanti centrali di difesa di livello a disposizione e predisponendo i suoi con la difesa a tre. Eresia? Forse per quel paese lì, ma quel che conta, questa volta, è vincere. E la vittoria arriva, la terza in quattro partite, e stavolta in una partita da dentro o fuori dopo quelle nei gironi. Dentro gli oranje, che estromettono gli Stati Uniti al termine del primo ottavo di finale di Qatar 2022, equilibrato e non certo spettacolare.

Ma l’Olanda ha ormai uno stile tutto suo, difesa attenta, anche un po’ di fisicità in più, poi si attivano gli avanti. E quando Depay è in forma, con Gakpo che dopo aver brillato ai gironi si nasconde un po’, c’è poco da fare per gli Usa. Due azioni fotocopia nel primo tempo, la prima con il gol dell’attaccante simbolo di questa squadra, assente giustificato ai gironi perché reduce da problemi fisici, la seconda chiusa dal vecchio Blind, che segna davanti agli occhi del padre ora collaboratore tecnico del ct. Comune denominatore? Azioni identiche e assist dello stesso uomo, dell’esterno interista Denzel Washington, che ara la fascia in lungo e in largo. E che diventa il migliore in campo assoluto quando nel finale si mette in proprio e firma il 3-1 che chiude la pratica dopo la rete di Wright.

Proprio lui aveva riaperto tutto, e non si capisce ancora come: il suo gol sfida le leggi della fisica e le batte pure. Ma rimane vano ai fini del risultato, e così i ragazzi di Berhalter dovranno cominciare a pensare ai Mondiali 2026: li giocheranno senz’altro, perché li ospiteranno, e stavolta l’obiettivo sarà quello di arrivare più avanti. Obiettivo, o sogno che sia, ancora vivo per l’Olanda, che ora si prepara a sfidare (salvo cataclismi) l’Argentina, in un remake della finale del 1978 e di altre sfide sempre amare per i Paesi Bassi contro i sudamericani.

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