Sono finalmente cominciati i Mondiali di Qatar 2022, ma nei primi due giorni di partite, al di là dell’azione in campo, è balzato all’attenzione l’elevato tempo di recupero concesso. In appena quattro partite giocate, sono stati concessi, in totale, oltre 60 minuti di recupero. Più di un’ora, ovvero quasi una partita completa in più. E non solo per gli infortuni, come avvenuto nei primissimi minuti di Inghilterra-Iran, quando il portiere Beiranvand è stato costretto a lasciare il campo dopo un duro scontro con un compagno di squadra, portando all’assegnazione di 14 minuti di recupero. Vista la media di oltre 15 minuti di recupero a partita, non stupisce il gol segnato al 103′ da Taremi proprio in Inghilterra-Iran, oppure quello di Klaassen al 99′ in Senegal-Olanda.
L’elevato recupero concesso in queste prime partite non è un caso, o un’eccezione, ma fa riferimento a un preciso ordine di Pierluigi Collina. In conferenza alla vigilia dell’inizio dei Mondiali di Qatar 2022, il “capo degli arbitri” della Fifa aveva dichiarato: “Vogliamo evitare partite con 42, 43, 44 minuti di tempo effettivo. Quindi i tempi per le sostituzioni, i rigori, i festeggiamenti, le cure mediche o ovviamente la VAR, dovranno essere compensati. Con partite che necessariamente si allungheranno anche verso i 100″.
Quella che stiamo vedendo nella rassegna iridata, quindi, non è nient’altro che una prima risposta alle eccessive perdite di tempo. Un primo passo, chissà, verso l’introduzione del tempo effettivo.