Organizzatore d’eventi, designer, manager. L’italiano che firma la cerimonia d’apertura dei Mondiali 2022 in Qatar, Marco Balich, ha letteralmente inventato una professione, al massimo livello di espressione possibile. I suoi spettacoli sono di portata mondiale e la sua società, la Balich Worldwide Shows, che ha un fatturato da centinaia di milioni di euro, si è aggiudicata una lunga serie di grandi eventi, come diverse cerimonie di apertura delle Olimpiadi, fino alle ultime di Tokyo 2020. Tornando più indietro, c’è Balich dietro il mega concerto dei Pink Floyd a Venezia nel 1989 e anche dietro l’ideazione dell’Albero della Vita dell’Expo Milano 2015. Parlando dello show progettato per Qatar 2022, ha anticipato che sarà qualcosa a cui la Fifa non è abituata e che l’attenzione al rispetto dei diritti umani, tema caldo e particolarmente controverso guardando a questa edizione della Coppa del mondo, sarà centrale. L’obiettivo dichiarato è quello di creare una piattaforma in cui far incontrare culture diverse, dando tutte le risposte ai problemi sollevati fin dall’assegnazione dei Mondiali al Qatar. Certo, è stato indispensabile fare i conti con le Autorità locali. Balich, parlando all’Associated Press, ha spiegato come abbia ricevuto delle direttive dall’emiro Tamim bin Hamad Al Thani: “Il messaggio e il contenuto dello spettacolo sono stati curati personalmente dal leader del Paese. Vogliono parlare del multiculturalismo, accettando il concetto di diversità e diventando uno spazio all’insegna della pace“.