10, 27, 13, 13. Non sono i numeri del Lotto, ma i minuti di recupero visti fin qui in ciascuna delle quattro partite dei Mondiali di Qatar 2022. Incredibile ma vero, il totale fa 63 ed è un’infinità e uno sproposito, al di là di qualsiasi giustificazione possibile e tangibile, che resiste solo in parte. 5 nel primo tempo in Qatar-Ecuador per il Var, già tanti, altri 5 nel secondo tempo e ci sta. Poi Inghilterra-Iran è da record: persi e recuperati 14 minuti per l’infortunio del portiere iraniano nel primo tempo, ma gestita malissimo a livello arbitrale, ancora peggio nel secondo tempo in cui vengono dati 10 minuti di recupero e se ne giocano persino 13 per un rigore pittoresco concesso nel finale.
Anche in Senegal-Olanda si esagera: tre nel primo tempo, comunque sopra la media, ben dieci in un secondo tempo infinito. Si arriva infine a Stati Uniti-Galles: quattro minuti nel primo tempo, giustificabili, ma nove nella ripresa davvero fuori da ogni logica. Siamo quasi alle prove tecniche di tempo effettivo, si sforano le due ore e si diluisce uno spettacolo già non poi così esaltante. Gli arbitri si diano una calmata, o venga spiegato pubblicamente quale linea si stia seguendo.