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Mito Leo Messi, da Matthaus a Maldini e Klose: tanti record nell’appuntamento con la storia

Lionel Messi Argentina
Lionel Messi - Foto v

Se Leo Messi è davvero cambiato lo scopriremo negli ultimi 90′ del Mondiale in Qatar tra Argentina e Francia. Se la sua versione qatariota – rabbiosa, ma scanzonata, vendicativa ma serena – non è stata altro che una maschera, lo dirà la finalissima iridata più attesa degli ultimi anni. Di certo, se recita è stata, il fuoriclasse del Psg l’ha sceneggiata nei minimi particolari, interpretandola in ogni circostanza, dal primo allenamento, fino alla sorprendente baruffa verbale con Van Gaal e Weghorst, passando per le interviste infrasettimanali e un silenzio stampa praticamente mai adoperato, a differenza dell’amico Mbappè. Anche in occasione della rifinitura, la tensione non si è mai impadronita di Leo Messi. Alla vigilia della partita che può consacrarlo come il più grande calciatore di ogni tempo, la Pulce sorride, scherza e posa con la squadra per l’ultima foto del torneo. Nulla di strano, se non si parlasse di uno dei giocatori che che più ha sofferto stress e paura in passato. Il Mondiale del 2014 fu caratterizzato dai suoi attacchi di vomito legati all’ansia da gara, che si trascinarono fino alla finale persa contro la Germania. Oggi quelle scene sembrano un ricordo lontanissimo.

Le critiche rivolte a Messi sono state sempre tre: non ha il coraggio di lasciare il Barcellona, non ha vinto in nazionale, non è un leader. Le prime due le ha spazzate via in un anno, tra il passaggio al Psg e la vittoria in Copa America. L’ultima l’ha iniziata a cancellare. Dopo la sconfitta contro l’Arabia Saudita, è stato lui a metterci la faccia: “Abbiate fiducia, questo gruppo non vi deluderà”. Detto, fatto. L’arrivo in finale porta la sua firma, 5 i gol, come Mbappè. Male che vada, chiuderà come recordman di presenze dell’Albiceleste (171), miglior marcatore in assoluto (96) e ai Mondiali (11), più giovane marcatore albiceleste in un Mondiale (18 anni e 357 giorni), più giovane capitano di sempre (22 anni e 363 giorni). Stasera supererà anche Lothar Matthäus per presenze (26) al Mondiale e Paolo Maldini per minuti giocati nel torneo iridato (ne mancano 24′). Serve una vittoria al 90′ invece per eguagliare Miroslav Klose per numero di vittorie mondiali (17). E se dovesse segnare, diventerebbe il primo a realizzare un gol in ogni partita di una fase ad eliminazione diretta di un Mondiale con il format attuale. Ci sono andati vicini senza riuscirci Griezmann (2018), Sneijder (2010), Zidane (2006), Ronaldo (2002), Brehme (1990). L’ultimo rito – l’unica debolezza – nella notte precedente alla finale. Messi ha voluto condividere la stanza con Sergio Aguero, l’amico di sempre. Poi il campo, con uno sguardo sugli spalti. Questo è il primo Mondiale che Messi vive con tutti i suoi figli presenti. La famiglia, Antonella in primis, sarà sulla tribuna del Lusail Stadium. L’ultimo esame per non cadere nella trappola dell’emozione sarà il più duro.

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