La Francia mette fine all’ormai incredibile maledizione dei campioni in carica. Quella che ha colpito il Brasile vincitore nel 2002 e fuori ai gironi nel 2006, e che in analoga maniera ha visto l’Italia crollare in Sudafrica, la Spagna andare fuori subito in Brasile, la Germania salutare già nei gruppi in Russia. In Qatar no, i bleus in quattro anni non solo hanno mantenuto l’ossatura vincente di quattro anni prima, al netto di alcuni pesanti infortuni (non quello di Benzema, che nel 2018 non c’era per i ben noti motivi disciplinari), ma sembrano più forti di prima. E con un Kylian Mbappè che, da classe 1998, c’era già a vent’anni da compiere e c’è a maggior ragione ora nel pieno della sua maturità calcistica e con almeno dieci anni davanti di carriera ad altissimo livello.
E’ il fuoriclasse del Psg a decidere la delicata e complicata sfida contro una Danimarca forse un po’ troppo accorta, ma di sicuro ben messa in campo. Dopo un primo tempo senza squilli, è proprio il futuro pluri-pallone d’oro ad aprire le danze con un gol creato in partnership con Theo Hernandez, il terzino del Milan che suo malgrado ha preso il posto al fratello infortunato. Dai e vai, quindi il tiro perfetto e il gol anche con lieve deviazione. Ma a complicare i piani dei galletti c’è l’immediato pareggio da parte di Christensen, su una dormita di Rabiot che per una volta si fa pizzicare in negativo in una seconda parte di 2022 per lui stellare. Anche il pareggio può piacere alla Francia, che però è a un livello psicologico più alto di quello dell’Inghilterra e decide di accelerare. I cambi aiutano, ma a metterla dentro è comunque il solito Mbappè, ancora una volta da attaccante boa più che da esterno di lusso quale egli è. E’ 2-1, è difesa arcigna fino al finale e con sacrificio e compattezza arrivano gli ottavi.
Arrivano brutte notizie, invece, per i danesi di Hjulmand, che non hanno di fatto più il destino nelle proprie mani. Per giocare agli ottavi, loro che agli Europei sedici mesi fa erano giunti addirittura in semifinale, dovranno innanzitutto battere l’Australia, poi sperare anche che la stessa Francia faccia il proprio dovere con la Tunisia, che se invece dovesse vincere metterebbe a repentaglio tutto per gli scandinavi: si andrebbero a guardare i criteri a pari merito e la differenza reti fino a scendere, sperando di non dover arrivare fino alla classifica fair play o alla monetina.