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Come spesso capita, inebriati dal successo, la prima post trionfo è un passo falso. Capita, anche alla Nazionale di Roberto Mancini che contro la Bulgaria, a poche settimane dalla vittoria di Wembley, non va oltre l’1-1 nel match di qualificazioni ai prossimi Mondiali. Gli azzurri si portano a dieci punti, dominano il possesso palla col 70% e subiscono gol alla prima e unica occasione degli avversari. Al Franchi Mancini perde qualche certezza: la prima è quella di Alessandro Florenzi, peggiore in campo e diretto responsabile del gol bulgaro. Qualche sbavatura per Bonucci, Acerbi e Insigne. La stella è Federico Chiesa che sotto gli occhi di papà Enrico si regala un gol magnifico per il momentaneo 1-0: accelerazione improvvisa, duetto con Immobile e conclusione a fil di palo alle spalle del portiere avversario. Anche la panchina non offre i risultati sperati: Raspadori gioca qualche buon pallone, Cristante dà movimento e vivacità in zona di inserimento ma non riesce ad incidere in fase gol, Berardi è opaco e deve ancora esordire in campionato. La scelta di Mancini è chiara: puntare sul gruppo campione d’Europa, Lorenzo Pellegrini è di fatto l’unico subentrato a non aver fatto parte della spedizione continentale.
“Ci è mancata precisione in zona gol, abbiamo attaccato l’area con tanti giocatori ma son quelle partite in cui, pur giocando altri 30 minuti, la palla non sarebbe entrata. Loro hanno difeso bene, noi abbiamo cercato di fare il massimo per vincerla”, è l’analisi del Ct. La nota positiva per gli azzurri non manca. Raggiunto il primato europeo di imbattibilità (35 delle Furie Rosse) e si avvicina quello mondiale (36 della Seleçao). Numeri che rendono merito al triennio storico della Nazionale. Ma che non bastano: “Bearzot è ricordato per i Mondiali vinti non per i record“, lasciava intendere in continuazione Mancini prima dell’Europeo. Poi è arrivato il trionfo, ora c’è un’altra grande prova alle porte, contro la Svizzera per tenere a distanza la principale concorrente del gruppo C ed evitare brutte sorprese. Fiducia al gruppo campione, ma qualche cambio sarà fatto.
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