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Lukaku condanna il Belgio, fallisce la generazione d’oro. Croazia e un fantastico Marocco agli ottavi

Romelu Lukaku
Romelu Lukaku - Foto LiveMedia/Claudio Benedetto

Chiusura di un cerchio. Il Belgio fallisce clamorosamente l’obiettivo minimo del superamento dei gironi in Qatar e la sua generazione d’oro chiude senza nemmeno aver sfiorato da vicino la conquista di un grande titolo internazionale. I Diavoli Rossi, a lungo in testa al ranking Fifa e attualmente squadra europea meglio posizionata, salutano i Mondiali già ai gironi ed è un tonfo davvero pesantissimo quanto inaspettato. In un girone per nulla insormontabile, con il Canada che chiude a zero, la Croazia che per quanto forte non è una big al livello di altre, il Marocco che è la grande rivelazione, ma con un tasso tecnico comunque inferiore, arriva una cocente eliminazione per la squadra di Martinez, che a questo punto potrebbe anche valutare di farsi da parte.

Finisce un’era, quella del Belgio dato da tutti come possibile outsider negli ultimi sei-otto anni. Out e basta, fuori dal Mondiale, con lo zampino di Lukaku. Che, ovviamente, non può e non deve diventare capro espiatorio, perché viene da un infortunio e viene buttato nella mischia nel secondo tempo per cercare di raddrizzare una situazione compromessa con la sconfitta col Marocco. Però, come pesano quelle tre-quattro nitide e clamorose occasioni avute dall’attaccante dell’Inter, che litiga col gol quest’oggi, lui che invece ha sempre abituato a gol a grappoli. E’ un anno orribile il suo, con la prima metà vissuta in ombra al Chelsea, poi il ritrovato sorriso per il ritorno all’Inter, ma gli infortuni a ripetizione e ora subito l’addio al Mondiale in modo prematuro, cosa che per il Belgio non succedeva dal 1998.

Per una nazione nello sconforto, ce n’è una che da giorni è in estasi sportiva. Da possibile cenerentola del girone, a testa di serie degli ottavi, il Marocco sta stupendo tutti con una solidità difensiva degna di nota, un attacco formato da giocatori tecnici e veloci e un ottimo calcio mostrato dai ragazzi del ct Regragui, catapultato su questa panchina e subito artefice di un ottimo lavoro, recuperando alcuni giocatori messi da parte dalla precedente gestione. E’ la più europea delle nazionali africane, con tutti i pro e i contro che da questo ne derivano, e probabilmente rischia di affrontare la Germania, in una sfida assolutamente tutto tranne che chiusa. Sorride anche la Croazia, che forse può disperarsi per non essere giunta in vetta al girone, ma anche essere soddisfatta della qualificazione che più volte è stata a forte rischio col Belgio. Ora però, con tutta probabilità, agli ottavi c’è la Spagna, che per quanto visto è una rivale troppo superiore al momento a quelli che sono pur sempre i vice campioni del mondo in carica.

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