“Nel primo tempo ci sono state difficoltà. Ci è voluto molto tempo per entrare in partita. I giocatori avevano tanta volontà, hanno lavorato sodo”. Sono le parole – forse le ultime da Ct del Portogallo – di Fernando Santos dopo l’eliminazione dal Mondiale in Qatar per mano del Marocco. Ha vinto un Europeo e una Nations League, e il posticino nella storia ce l’avrà intatto, ma il Ct lusitano entra di fatto nell’immaginario collettivo come colui che ha sacrificato Cristiano Ronaldo nel momento decisivo del Mondiale. Trionfò ad Euro 2016, senza CR7 in finale per infortunio, e si è convinto di poterne fare a meno dopo quel labiale con la Corea che costa al fuoriclasse due panchine consecutive nel momento più delicato. Quel 6-1 alla Svizzera, con tripletta di Goncalo Ramos, ha stravolto gerarchie, che mai come in Qatar erano state messe in discussione. Se la prima panchina di Ronaldo contro la Svizzera poteva essere legittimata, la seconda appare quantomeno forzata, anche perché Goncalo Ramos appare ancora acerbo per indossare la veste del trascinatore ad altissimi livelli. Ora Fernando Santos, come Luis Enrique e Flick, si prepara ad una domenica di critiche e accuse. Gli anni di contratto sono ancora due, ma potrebbe essere il momento dei saluti. Nella storia rimarrà come il Ct dell’Europeo, ma con la macchia dell’ultimo Mondiale di CR7. E’ il prezzo da pagare per chi si concede scelte coraggiose.
L’ostinazione su CR7 e l’addio Mondiale. Fernando Santos ora verso le dimissioni?
Fernando Santos, Portogallo - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI