Caso intorno a Spagna-Kosovo, in programma questa sera alle 20.45, valido per il match del gruppo G delle qualificazioni ai Mondiali in Qatar nel 2022. Il caos nasce dal fatto che lo Stato spagnolo non ha mai riconosciuto l’indipendenza kosovara dalla Serbia per ovvi motivi legati alla Catalugna e ai Paesi Baschi e, tramite i social, aveva denominato l’avversaria come “Territorio del Kosovo”. Dura la reazione del numero uno del calcio kosovaro, Agim Ademi, ai microfoni di Tuttosport: “Non posso permettere che qualcuno cerchi di sminuire cosa siamo perché a essere attaccanti non sono solo i miei sentimenti, ma quelli di un’intera Nazione. Il Kosovo è un paese riconosciuto dalla maggior parte dei paesi democratici del mondo come dalla Uefa e dalla Fifa e credo che non dovremmo farci influenzare dagli approcci delle autorità statali, altrimenti non avrebbe senso giocare. Abbiamo reagito immediatamente dicendo che non saremmo scesi in campo senza la nostra bandiera e il nostro inno ma per fortuna sia la Spagna che la Uefa hanno subito chiaro che la gara si sarebbe giocata nel pieno rispetto del protocollo”.