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A margine dell’eliminazione dell’Italia dai prossimi Mondiali in Qatar, sono tanti i punti di vista ascoltati in queste ore. È il turno adesso di Renzo Ulivieri, ex tecnico e attuale presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, ai microfoni di Sky Sport. Queste la sua idea sul perché l’Italia ha perso, ricordando altre delusioni nella nostra storia: “Se guardiamo alla nostra storia c’era da pensarci, dopo l’Europeo abbiamo festeggiato molto e le feste sono rimaste probabilmente nelle nostre menti, io temevo tutto questo, non siamo riusciti a ritrovare lo spirito dell’Europeo e credo che la spiegazione ricada più su questo che su un aspetto tecnico o tattico, siamo fatti così. Nell’82 e nel 2006 abbiamo vinto i Mondiali in maniera eccezionale, la stessa cosa è successa lo scorso luglio con l’Europeo, il dopo la vittoria per noi è un problema. Non credo si possa parlare proprio di appagamento, ma di qualcosa di molto vicino, questi ragazzi sono tutti attaccati alla Nazionale, ma festeggi oggi, domani, in Parlamento, da ogni parte e la festa ti rimane dentro, abbiamo fatto fatica a ritrovare certe cose“.
Ulivieri ha voluto anche cercare di spiegare le cause dell’eliminazione dal punto di vista tattico: “Dopo il 2006 volevamo diventare tutti spagnoli e abbiamo intrapreso a praticare un calcio che oggi anche la Spagna sta dismettendo, come diciamo nei nostri corsi agli allenatori, dobbiamo ricordarci di essere italiani, quindi l’attacco in verticale deve essere una prerogativa, il contropiede anche, poi non c’è solo questo e allora provo a prendere il possesso palla dagli spagnoli, ma dobbiamo essere anche tedeschi e italiani, saremo bravi quando saremo riusciti a prendere le cose migliori da ogni parte e i nostri allenatori lo stanno facendo vedere nel nostro campionato, dobbiamo diventare dei meticci, se rimaniamo italiani da contropiede e catenaccio non si va da nessuna parte“.
Infine una considerazione di Ulivieri su Mancini e Gravina, confermando l’appoggio ad entrambi da parte dell’AIAC : “Noi come AIAC abbiamo sempre sostenuto Gravina, continueremo a farlo. Bisogna tenere presente la nostra storia, fatta di insuccessi dopo i successi, si tratta di riprendere, ma non è tutto da buttare. Mancini è sulla strada giusta, è un passaggio difficile, ma sradicare tutto sarebbe sbagliato, in alcuni casi c’è da cambiare per limiti d’età, penso ai difensori che hanno fatto la fortuna di questa squadra. Su Mancini vista la mia età potrei dargli un consiglio. È stato un mio giocatore e so che è talmente intelligente da non aver bisogno di consigli, anche perché queste sono scelte personali. Lasciamogli il tempo di riflettere, poi si incontrerà con Gravina e parleranno. Sono scelte molto importanti e molto personali”.
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