Kane e compagni sono avvisati: vietato sbagliare all’esordio, nonostante quella dei Tre Leoni sia negli ultimi mesi una nazionale che ha smarrito le certezze acquisite nella gestione Southgate, che se non è esonerato probabilmente lo deve esclusivamente a questi Mondiali che si giocano in inverno. Forse anche per “colpa” dell’Italia, l’Inghilterra ha dovuto mandar giù troppe delusioni dall’Europeo alla retrocessione in Nations League, e seppur con una rosa di livello, non arriva in Qatar con particolari favori nei pronostici.
La scaramanzia però lascia spazio all’ambizione, forse all’arroganza tipicamente inglese quando si parla dello sport che hanno inventato ma in cui non ottengono grandi successi da tre generazioni o più: del resto Rice ha già detto di essere andato a Doha con una valigia vuota per mettere dentro la coppa del mondo al ritorno. Tornerà a casa? Difficile dirlo, intanto c’è un girone complicato assolutamente da vincere per non complicare la strada verso la finale. Stati Uniti, Galles e Iran, nessuna rivale appare morbida e già destinata all’eliminazione, per questo motivo l’esordio con la nazionale dell’Asia Minore è fondamentale e devono arrivare i tre punti.
Lo sgambetto è dietro l’angolo, specie se dall’altra parte c’è il ct giramondo Queiroz, portoghese che sembra essere nato per guidare le nazionali. Dai lusitani al Sudafrica, dall’Egitto alla Colombia, passando per l’Iran guidato sia ai Mondiali 2018, con buoni risultati nonostante l’addio ai gironi, che in questa edizione, arrivato di fatto a qualificazione già ottenuta. La sua esperienza può irretire la qualità e la velocità degli inglesi, l’attacco con Azmoun a guidarlo non è certo da sottovalutare. Va da sé, però, che se l’Inghilterra vuole arrivare fino in fondo, non si può prescindere dalla vittoria contro l’Iran, così come del resto contro Usa e Galles. Passo dopo passo, Southgate si gioca tanto, forse tutto: troppi i fallimenti, i Mondiali sono l’ultima spiaggia per tenersi la panchina.