Iniziano i Mondiali, lo fanno nel peggiore dei modi per il Qatar, che dopo essersi fatto conoscere in questi anni al grande pubblico per la sistematica violazione dei diritti umani, per i lavoratori morti nella costruzione degli stadi – cattedrali nel deserto a Doha, per accuse di corruzione a quant’altro, fallisce anche la prova del campo, una volta iniziata la rassegna e lasciato spazio al calcio giocato, e perde in malo modo, non tanto nel risultato, quanto per quel che si è visto, contro l’Ecuador nella sfida inaugurale dei Mondiali d’inverno.
E’ dominio in lungo e in largo per i sudamericani, che propongono un calcio organizzato e intenso, ma soprattutto che approfittano al meglio di un Qatar che non può essere questo. Anche perché, ha vinto la Coppa d’Asia battendo tra le altre il Giappone, non è ai Mondiali solo ed esclusivamente per essere il paese ospitante, ma avrebbe potuto essere in grado di qualificarsi normalmente. E allora, la partita a senso unico vista oggi, con un clamoroso dislivello dal punto di vista delle prestazioni. Una squadra spavalda, gioca per attaccare e per vincere all’esordio, l’altra impaurita, che vorrebbe forse trovarsi altrove e non a giocare davanti gli occhi del mondo e di un intero paese. Sono tremate le gambe, è mancato il coraggio, è uscita fuori una partita completamente diversa da quella che tutti si aspettavano.
Inizio travolgente dell’Ecuador, sì, ma non è facile stabilire dove finiscono i meriti dei sudamericani e dove iniziano i demeriti dei qatarioti, che partono davvero male e vengono travolti dalla prepotenza atletica di Valencia e compiti. Proprio l’ex attaccante del West Ham, ora al Fenerbahce, segna e gli viene annullato dal Var (bravo Irrati a supportare Orsato), poi si procura un rigore e trasforma dal dischetto, quindi di testa firma lo 0-2 che per come stava giocando il Qatar chiude assolutamente i giochi. E il secondo tempo, infatti, è quasi un pro forma, forse con il rammarico per l’Ecuador di non aver segnato almeno un altro gol che potrebbe tornare utile col senno di poi in caso di arrivo a pari punti. L’obiettivo della squadra di Sanchez, che ricordiamo essere campione d’Asia 2019, è invece quello di non chiudere a zero punti, ma con Senegal e Olanda è durissima.