“Solo un folle lega la politica al risultato sportivo. Io voglio vincere, ditemi dove devo andare a piedi per vincere queste due partite e ci vado. Ma se pensassi che vincendo due partite risolverei i nostri problemi, ucciderei il calcio italiano“. Queste le dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina intervistato da Repubblica, alla vigilia del primo play off mondiale dell’Italia contro la Macedonia del nord al Barbera. Un primo scoglio da superare, prima dell’eventuale finale contro Turchia o Portogallo. Ma il suo caso, dice, è diverso da quello di Giancarlo Abete e Carlo Tavecchio, che si dimisero dopo una dolorosa eliminazione. Nessun rischio di dimissioni, anche in caso di eliminazione: “Io sono stato eletto un anno fa, abbiamo vinto l’Europeo, ho una maggioranza solida e un ampio consenso. Non esiste l’istituto della sfiducia, se mi facessi da parte per andare al voto probabilmente verrei rieletto. Che presupposti ci sono per dimettersi? Nessuno”.
Gravina sicuro: “Se l’Italia non va ai Mondiali, non mi dimetto”
Gabriele Gravina - Foto Antonio Fraioli