L’Italia giocherà i Play off di qualificazione ai Mondiali 2022 in Qatar e la Figc prova ad agevolare il lavoro del Ct Roberto Mancini. La Federcalcio è al lavoro per cercare di spostare il turno di campionato del 20 marzo, per dare modo di preparare meglio gli spareggi mondiali. Lo ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio1, sottolineando che una mancata qualificazione al Mondiale “sicuramente sarebbe un’altra brutta pagina per quello che rappresenta il nostro calcio. A me dispiace perché si confondono le dinamiche politiche di questi giorni con la qualificazione della Nazionale. Noi dobbiamo qualificarci, abbiamo le condizioni per poterlo fare anche se ci siamo complicati la vita da soli sbagliando due rigori importanti”.
“Ora abbiamo due partite secche da vincere ma l‘Italia ha dimostrato che quando è il momento sa reagire alla grande. Noi ci auguriamo che la Lega possa concedere a Mancini qualche giorno in più, ci stiamo lavorando, anche perché in quei giorni ci sono anche le coppe. Sul lavoro sulla nazionale si va avanti, con la consapevolezza che il nostro calcio ha ancora bisogno di togliere tanta ruggine e quelle ragnatele che si erano accumulate negli anni” ha aggiunto Gravina.
“Vogliamo intervenire sulle licenze nazionali e sulla modifica delle norme organizzative, le Noif, carta fondamentale che regolamenta la possibilità di partecipare ai campionati. Pensiamo di inserire un indicatore importante – spiega Gravina –, l’indice di liquidità, come criterio di ammissione ai campionati. Per la prima volta verrà inserito anche per la Serie A. E poi vogliamo inserire altri due indicatori che daranno la possibilità di operare sul mercato: il parametro dell’indebitamento e un rapporto tra ricavi e costo di lavoro. In questo modo vogliamo mettere sotto controllo i costi di gestione per dare senso di prospettiva e lungimiranza al nostro mondo“.
“È sbagliato parlare di frizione tra Lega e Figc o tra club e federazione, non c’è nessuno scontro in atto. Piuttosto sono in gioco due visioni contrapposte del calcio – ha detto il numero uno del calcio italiano -. La stragrande maggioranza vuole andare avanti, vuole le riforme, altri invece sono per l’immobilismo e il conservatorismo come nel caso delle multiproprietà. Sui principi informatori abbiamo agito con rispetto, abbiamo cercato di discutere prima di portare le nuove regole nella riunione dello scorso 25 novembre, cercando una soluzione per non far implodere il fragile equilibrio della Lega Serie A. Ma abbiamo anche agito con determinazione, perché il principio della democrazia, il rispetto della maggioranza e il superamento delle minoranze di blocco è il primo passaggio obbligato per lo sviluppo del nostro calcio di vertice”.
“Mi auguro e spero ci sia un atteggiamento più rispettoso del ruolo della nostra federazione: nessuno può offendere la dignità della Figc – ha spiegato ancora il numero uno della Federcalcio -. Aspettiamo domani l’assemblea. Mi auguro ci sia la famosa fumata bianca per il presidente, sarebbe un grande passo avanti. Da parte mia c’è massima disponibilità ad andare incontro alle esigenze dei club: l’idea potrebbe essere quella di ipotizzare il nome di un commissario sottoponendolo ad alcune condizioni sospensive. È tutto da valutare“. Infine, sulle norme anti-covid e il pubblico negli stadi: “Il 75% è già un passo avanti, ma mi auguro che, vista anche l’involuzione della pandemia, si possa partire con 100% già a fine mese“.