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Giappone, i quarti restano un sogno proibito. La Croazia passa ai rigori, i dolci ricordi del 2018

Croazia
Croazia - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI

Dopo quattro sfide che di equilibrato non hanno avuto assolutamente nulla, ecco che dalla partita più attesa per gli amanti del pathos viene fuori il finale thriller ai rigori. Ancora una volta, è la Croazia a sorridere, e questo fa riemergere dolci ricordi legati al 2018: che sia un presagio di nuova finale? Stavolta, oggettivamente è difficile: gli eroi di quel Mondiale hanno quattro anni in più e la qualità media parrebbe essere scesa. Se poi a questo sommiamo il cammino che si prospetta come decisamente più insidioso… Il primo mattoncino, però, è stato messo, a scapito di un Giappone che rivive il suo piccolo dramma sportivo.

Dopo l’eliminazione beffarda contro il Belgio di quattro anni fa, avanti 0-2 a un quarto d’ora dalla fine, adesso l’addio agli ottavi di finale si materializza dal dischetto. I nipponici lottano, sembrano aver trovato una buona infornata di qualità e tanti volti nuovi in questa generazione, con in più un ct capace di rivoltare come un calzino la squadra per ben due volte. Le vittorie contro Spagna e Germania se le ricorderanno tutte, rese vane però dalla lotteria dei rigori. Ed è ancora maledizione per gli asiatici, mai giunti fino ai quarti. Era l’obiettivo dichiarato e la rivale era la più morbida possibile, seppur forte e vicecampione in carica. E il Giappone se l’era conquistata arrivando primo nel suo gruppo, non per grazia divina.

A passare in vantaggio, peraltro, proprio i ragazzi di Moriyasu, con il bomber Maeda che si fa trovare al posto giusto al momento giusto. Ci pensa però l’ex Inter Perisic a sistemare le cose e ad assurgere al ruolo di protagonista, 1-1, supplementari, non bastano nemmeno quelli. La palma del migliore, a quel punto, se la prende il portiere Livakovic ai rigori: ne para ben tre, quindi Pasalic segna quello decisivo. La Croazia avanti coi penalty come due volte già nella scorsa e fortunata edizione, il Giappone fuori agli ottavi eguagliando il miglior risultato nella coppa del mondo. Nonostante l’equilibrio e la tensione, alla fine è andata come gli astri suggerivano.

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