Mondiali Qatar 2022

Dopo Qatar 2022, Marocco 2030? Record di cinque tentativi falliti, ma Rabat può riprovarci

Pallone Mondiali Qatar 2022
Pallone Mondiali Qatar 2022 - Foto LiveMedia/Joaquin Corchero/DPPI

Mattina del 4 luglio del 1988. Il ministro dello sport marocchino Abdellatif Semlali incontra i delegati del comitato tecnico Fifa nell’ambito delle selezioni per l’organizzazione del Mondiale di calcio del 1994. Gli Stati Uniti sono i super favoriti per l’assegnazione, ma il rappresentante del Governo marocchino si gioca l’ultima carta: “Gli USA non hanno bisogno di un torneo così, ne hanno già tanti”, riporta il Guardian. Secondo Semlali la Fifa avrebbe dovuto premiare un paese in via di sviluppo, ma le sue argomentazioni non convinsero i vertici del calcio mondiale. Il 17 giugno del 1994 il via al torneo fu dato a Detroit con Diana Ross in campo per l’inaugurazione. Il Marocco ci riprovò per il 1998. Poi persino per il 2006 (prese tre voti), ma niente cielo azzurro sopra Rabat. L’ultimo tentativo, prima di una lunga pausa, per il 2010, ma con lo stesso esito e in più con la beffa: la spuntò il Sudafrica per soli 4 voti.

Fine della storia? Neanche per sogno. Il Marocco per l’edizione 2026 ha sfidato Stati Uniti, Messico e Canada presentando il suo piano. Fiore all’occhiello è il Grand Stade de Casablanca, l’impianto che sorgerà nel 2025 e che ospiterà 90.000 persone. Ma anche in questo caso, la nazione nordafricana non è riuscito a spuntarla. L’ultimo step è il 2030. Per ora ci sono le candidature congiunte già ufficiali di Arabia Saudita, Grecia, Egitto e di Spagna, Portogallo e Ucraina oltre a Uruguay, Cile, Argentina e Paraguay. Il Marocco ha espresso un interesse e non si esclude un piano comune con altri paesi arabi. Insomma, dopo Qatar 2022, il Marocco sogna di essere il secondo paese arabo ad ospitare il Mondiale. Qualcosa in più di un chiodo fisso dopo cinque tentativi falliti.

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