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Con Manchester City e Barcellona, il Fenerbahce è la squadra con più gol in questo Mondiale. Dopo la doppietta di Enner Valencia, è Michy Batshuayi a firmare la rete della vittoria del Belgio all’esordio contro il Canada. Un gol pesante, in una partita nel complesso opaca per entrambe. Anche se il Canada ha buoni motivi per recriminare. Un rigore sbagliato per gli uomini di Herdman, ma anche due non concessi in modo rocambolesco. Col passare dei minuti il Belgio però legittima una vittoria sporca, riuscendo a spegnere le fonti del gioco degli avversari e a superare la tempesta dei primi minuti. Al 9′ Carrasco para la conclusione di Buchanan, l’arbitro va al Var e concede un giusto rigore, ma Davis dagli undici metri si fa ipnotizzare da Courtois. Al 14′ ci sarebbe un altro penalty, ma l’arbitro Sikazwe – lo stesso che nella scorsa Coppa d’Africa fermò una partita all’85’ – segnala un fuorigioco inesistente su passaggio di un giocatore del Belgio. Poi è Witsel ad atterrare in area Laryea ma l’arbitro fa proseguire. Un clamoroso errore che spezza il fiato al Canada. E che dà la scossa definitiva al Belgio. Al 44′ c’è il vantaggio. Lancio dalla trequarti di Aldeweireld dalla terquarti, Vitoria buca, Batshuayi ne approfitta e segna col sinistro. Senza Romelu Lukaku – alle prese con una ricaduta -, è il suo sostituto a risolvere i problemi per i Diavoli Rossi.
Dopo il rigore sbagliato, Davis sparisce. Ancor più in ombra Jonathan David, che sbaglia tocchi semplici. L’attaccante del Lille – 9 gol in stagione finora – è la nota più negativa della partita. A differenza di Eustaquio che cresce col passare dei minuti e dà geometrie alla squadra. Poco lucido – e con molti errori – a sorpresa è anche Kevin De Bruyne, che al 66′ però serve un rigore in movimento a Batshuayi, che spreca. Lo spunto manca anche ad Eden Hazard, ma nel suo caso non è certo una novità . Solo quattro presenze in stagione per l’attaccante del Real Madrid che non ha ritmo partita e si vede. Martinez lo richiama e aggiunge freschezza con Trossard. Alla fine sorride la squadra che ha sbagliato meno nel secondo tempo. Ma anche quella che è stata più graziata nel primo da una direzione di gara insufficiente.
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